Il giro del lago di Como in kayak: la 'vacanza sportiva' da 155 chilometri di Elisabetta e Antonella

6 giorni e 155 chilometri in kayak. Una bella avventura per la valmadrerese Elisabetta Casartelli, che con l’amica Antonella Butti ha fatto il giro del lago di Como... a colpi di pagaia: partite sabato 21 maggio dall’Orsa Maggiore, le due donne hanno percorso il perimetro del bacino, su entrambe le sponde, fino a fare ritorno giovedì pomeriggio al punto di partenza.

Elisabetta Casartelli e Antonella Butti

"Non abbiamo avuto particolari difficoltà, anche se il tempo instabile non ha giocato a nostro favore" ci ha raccontato Elisabetta. "Per evitare la pioggia siamo sempre partite all'alba, altrimenti non avremmo trovato ripari”.

Le due amiche hanno pagaiato per quattro o cinque ore al dì, percorrendo circa 25 chilometri al giorno, tranne che per la tappa da Lenno a Torno dove hanno raggiunto quota 30 chilometri. Le prime tre notti le hanno trascorse nei campeggi di Dervio, Dongo e Lenno, dopodichè hanno trovato ospitalità all’oratorio di Onno in località Torno, mentre a San Giovanni (Bellagio) hanno dormito su un camper.

“Avevamo con noi delle barrette energetiche, dell’acqua, un fornelletto, dei sacchi a pelo, la tenda e il cambio dei vestiti” ha proseguito la valmadrerese, sottolineando come questo tipo di impresa sportiva richieda "solo" un normale allenamento, più che una preparazione specifica. "Nel passaggio dalla provincia di Lecco a quella di Como abbiamo oltrepassato anche i fiumi Adda e Mera, fortunatamente calmi, dove non abbiamo riscontrato particolari criticità. Nemmeno i battelli e gli aliscafi sono stati un problema, in quanto l’onda lunga che creano non rende difficile vogare con la pagaia: anzi, è più pericolosa quella corta perché ti può far ribaltare, cosa che a noi non è successa”.

Tanto, naturalmente, il divertimento: “Da appassionate di canoa era nostro desiderio fare questo percorso da tanto tempo, finalmente ci siamo riuscite: è stato molto bello, abbiamo realizzato un sogno” ha concluso Elisabetta.
M.A.
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