Lierna, appartamento congelato alla facoltosa russa: 'Galina l'abbiamo vista una volta in 13 anni'

Il sindaco di Lierna Silvano Stefanoni non ha mai avuto contatti con lei e, fino a ieri, quel nome non gli diceva assolutamente nulla. Ha appreso dunque anche lui dalla stampa dell'avvenuto “congelamento” da parte del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza su provvedimento emesso dal Comitato di Sicurezza Finanziaria di un appartamento in paese riconducibile a Galina Pumpyanskaya, moglie di Dmitry Pumpyansky, presidente del consiglio di amministrazione della Pjsc Pipe Metallurgical Company, società produttrice di tubi in acciaio per l’industria petrolifera e del gas a livello mondiale. Insomma uno degli oligarchi russi raggiunti della sanzioni internazionali conseguenti all'invasione dell'Ucraina.
In paese, la notizia ha ovviamente incuriosito, senza scuotere la quotidianità dei liernesi abituati a vedere le proprie fila ingrossate, durante la bella stagione, da titolari di seconde case e villeggianti anche stranieri che vengono e vanno.

Il complesso di via Volta

I dirimpettai, invece, non hanno dubbi: “Noi l'abbiamo vista. Una volta sola in tredici anni”. A parlare è una coppia di anziani che vive stabilmente nel complesso di colore giallo - “è una casa di cento anni fa, completamente ristrutturata mantenendo i muri belli spessi che garantiscono il fresco in estate e mantengono il tepore in inverno” - affacciato su via Volta, all'interno del quale si colloca anche l'alloggio posto “in sequestro”. Inutile pensare a una villa di lusso, come quelle a cui sono stati messi i “sigilli” sulla sponda comasca del Lario, anche se il caseggiato pur non appariscente è indubbiamente fine e “spicca” lungo la stretta strada a senso unico schiacciata tra la sp72 e la linea ferroviaria e dunque tra il Lago e la parte “alta” del paese. “Secondo noi l'appartamento non vale meno dei 300.000 euro che abbiamo letto sul giornale” aggiungono i coniugi liernesi, facendo un breve raffronto tra la valutazione della loro proprietà fatta fare in passato e il trilocale “attenzionato”, al cui campanello effettivamente è indicato il nome “Galina Pumpyanskaya”.

Il nome sul citofono

La donna parrebbe non aver comunque mai vissuto lì. “Noi abbiamo preso l'appartamento 14 anni fa, al termine delle ristrutturazione. Oltre a noi, solo un'altra famiglia risiede qui. Poi sono tutte seconde case. La Galina – la chiamano per semplicità per nome -  ha preso la sua poco dopo di noi, saranno 13 anni, perché da quel che sappiamo ha un'attività a Lecco. Ma l'abbiamo vista una volta sola. Veniva invece quella che ci è stata presentata come la sua segretaria. Una ragazza russa, gentile, sposata con un italiano. L'abbiamo vista per l'ultima volta quindici giorni fa più o meno: è arrivata una sera, attorno alle 9.30. Stavamo chiudendo le finestre e l'abbiamo poi vista uscire con dei quadri”.
Tutto ciò mentre, proprio ieri, la Commissione europea ha proposto la confisca dei beni degli oligarchi russi che tentano di violare le misure restrittive, ad esempio “spostando i loro yacht fuori dall’Ue o cambiandone gli intestatari”. Finora, gli Stati membri hanno segnalato beni congelati per un valore di 9,89 miliardi di euro e hanno bloccato transazioni per un valore di 196 miliardi di euro.
A.M.
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