Lecco perduta/323: 'noi giocavamo al Cantarelli'
“Noi giocavamo al Cantarelli” ripeteva sovente in anni trascorsi il compianto Augusto Mauri, classe 1910, portiere del Lecco e per decenni edicolante in piazza Manzoni. E’ la stessa rivendita che vede oggi Matteo Corno, super tifoso neroazzurro.
La località Cantarelli era vicino al Caleotto, frazione di Lecco, formata da edifici rurali quasi riuniti sulle sponde del Caldone, presso la sovrastante piccola altura dove si trova villa Manzoni. Presso il tumulo dei Cantarelli, camposanto di morti della terribile peste, Manzoni indica la sepoltura dell’avvocato Azzeccagarbugli, il legale al quale Renzo si presentò con i capponi migliori per denunciare le prepotenze di don Rodrigo verso la sua Lucia.
Il nuovo Cantarelli nel 1922
Tolta oggi via Cantarelli, nulla altro ricorda quel lazzaretto e quei morti con richiami manzoniani. Ai Cantarelli, allora, come già detto, verde e periferica località dl Comune di Castello, nell’ottobre 1922 venne terminato il nuovo campo di calcio del Lecco. Il nuovo impianto lasciava l’ormai troppo centrale terreno della “Primavera” di fronte alla caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci (allora via Ponchielli). Qui, nel 1914, i calciatori celeste-azzurri della sezione “football” della Canottieri Lecco avevano realizzato il primo rettangolo regolamentare per squadre ad 11. Il campo si allungava sulla sponda del Caldone ancora scoperto e superava l’attuale incrocio con via Apromonte.La formazione del 1944/1945, dove si può notare Mario Rigamonti, giocatore che sarà del grande Torino, primo in basso a destra
Lasciata la zona vicina al centro, dal 1922 il terreno del Lecco è sempre rimasto al Cantarelli. La denominazione è, però, andata praticamente cancellata nel dopoguerra 1948/1949 quando il campo venne dedicato a Mario Rigamonti. Era un giocatore del grande Torino, deceduto nella tragedia aerea di Superga nel maggio 1949. Rigamonti aveva giocato nel Lecco in campionati bellici, quando era militare in città. L’intitolazione a Mario Rigamonti risale al maggio 1950, primo anniversario della sciagura di Superga. Sono trenta in tutta Italia gli stadi dedicati a giocatori dell’invincibile Torino per cinque volte consecutive campione d’Italia. A Mario Rigamonti è dedicato lo stadio di Brescia, sua città natale, e quello di Lecco dove ha giocato con i blucelesti prima di passare al Torino.La foto è dl 1958, con il vecchio settore distinti
Oggi del Cantarelli con le ridotte tribune, le anguste e mal sagomate gradinate con ciuffi erbosi, sono rimaste vecchie foto. Il campo del Cantarelli è stato ampliato e trasformato a tempo di record nell’estate 1960 per consentire la disputa delle partite del Lecco dopo la storica promozione nel campionato di serie A. L’impresa Guglielmo Colombo operò per tutta la stagione estiva, saltando ferie e turni di riposo, per realizzare il progetto dell’ing. Francesco Meschi che ampliava la capienza del vecchio Cantarelli a quasi 20.000 posti.1° maggio 2013, si gioca in notturna al Rigamonti-Ceppi la partita del
centenario della società fra Canottieri Lecco e Calcio Lecco, rappresentato da formazione allievi
A.B.