Dervio: nelle 'strecce' rivive il passato con una mostra permanente di 150 foto
Un tuffo nel passato. Di scatto in scatto. E' stata inaugurata questa mattina a Dervio la mostra “Strade della memoria”, un progetto lanciato già in campagna elettorale e adesso divenuto realtà.
“Mettere qualcosa che porta la gente nelle “strecce”, che sono un po' dimenticate, le fa rivivere e ci costringe a tenerle più pulite. Ed è una trasmissione della memoria per i nostri figli – ha spiegato il sindaco Stefano Cassinelli – E' poi un bel ricordo per chi ha messo a disposizione le fotografie, perché riconosce i parenti. E’ bello dal punto di vista turistico, perché avere un museo a cielo aperto è un’occasione per il turista che viene qui e facendo un giro si porta via qualche ricordo in più di Dervio. Può capire da questo come siamo arrivati ad oggi”.
Sono 150 le fotografie affisse finora e ne verranno aggiunte altre. A tal proposito verrà lanciato un appello ai cittadini, per donare altri scatti, in modo da arricchire la mostra.
“In questo momento in cui usciamo da una pandemia e ci ritroviamo con un conflitto bellico in Europa, rischiamo che l’arte e la cultura siano messi in un angolino. Il comune di Dervio è riuscito invece a scommettere sull’arte, sulla cultura e sulla qualità della vita nel proprio paese attraverso eventi e progetti ed è un privilegio” ha sottolineato il critico d'arte Alberto Moioli che si sta occupando di un altro progetto di particolare valore ovvero “Dervio in Arte” volto ad abbellire il borgo con murales creati ad hoc per esaltare la bellezza di alcuni “angoli” del paese.
Annamaria Buzzella, Monica Gilardi, Alessandra Mauri, Luca Mainoni, Alberto Moioli e Stefano Cassinelli
Immagini dell'allestimento della mostra (a cura di Elisa Calogero)
Con la collaborazione di molti volontari è stata allestita un'esposizione permanente di foto d'epoca, sparse all'interno del vecchio nucleo del paese. Un'iniziativa che vuole valorizzare il passato ma che punta anche a accendere un riflettore sulla bellezza delle stradine del borgo, per promuoverne la cura, anche strizzando l'occhio al turismo ed in particolare ai fruitori del Sentiero del Viandante.“Mettere qualcosa che porta la gente nelle “strecce”, che sono un po' dimenticate, le fa rivivere e ci costringe a tenerle più pulite. Ed è una trasmissione della memoria per i nostri figli – ha spiegato il sindaco Stefano Cassinelli – E' poi un bel ricordo per chi ha messo a disposizione le fotografie, perché riconosce i parenti. E’ bello dal punto di vista turistico, perché avere un museo a cielo aperto è un’occasione per il turista che viene qui e facendo un giro si porta via qualche ricordo in più di Dervio. Può capire da questo come siamo arrivati ad oggi”.
Sono 150 le fotografie affisse finora e ne verranno aggiunte altre. A tal proposito verrà lanciato un appello ai cittadini, per donare altri scatti, in modo da arricchire la mostra.
“In questo momento in cui usciamo da una pandemia e ci ritroviamo con un conflitto bellico in Europa, rischiamo che l’arte e la cultura siano messi in un angolino. Il comune di Dervio è riuscito invece a scommettere sull’arte, sulla cultura e sulla qualità della vita nel proprio paese attraverso eventi e progetti ed è un privilegio” ha sottolineato il critico d'arte Alberto Moioli che si sta occupando di un altro progetto di particolare valore ovvero “Dervio in Arte” volto ad abbellire il borgo con murales creati ad hoc per esaltare la bellezza di alcuni “angoli” del paese.
Anche ogni fotografia posta sui muri nelle “strecce” è impostata per evidenziare e sottolineare il valore del ricordo, dell’arte, della bellezza e della tradizione. Nel complesso danno “un valore aggiunto, non solo ai cittadini ma anche al turista. Un valore aggiunto per tutto il territorio. Sono molto contento questo per la presenza del sindaco e dell'assessore dei comuni vicini”.
Al taglio del nastro erano presenti infatti anche il primo cittadino di Colico Monica Gilardi e la delegata alla cultura e turismo di Perledo Alessandra Mauri.
Al termine del giro per ammirare le fotografie, si è poi tenuta l’inaugurazione della seconda mostra itinerante, in via la Darsena, in zona La Sosta, con le immagini tratte dal libro di Davide Acerboni. Si tratta di disegni dei natanti storici del Lario. “Un'occasione per capire quali barche c’erano sul lago” ha spiegato Cassinelli. Un'opportunità offerta anche agli stranieri, grazie alle didascalie in italiano e in inglese.
M.A.