Lierna: scagliò tavolo contro i militari, 23enne condannato
Si è scagliato contro i due carabinieri che avevano accompagnato un connazionale nella sua casa a recuperare degli effetti personali. Calci e pugni che hanno provocato lesioni ai due militari ritenute guaribili in 5 e 10 giorni e che gli sono costate un processo per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Ammesso al rito abbreviato questa mattinata Hassan Ennachate, classe 1999, marocchino, è stato condannato dal giudice Gianluca Piantadosi a un anno e sei mesi.
I fatti risalgono a gennaio di quest’anno e si sono svolti a Lierna.
Mentre i carabinieri accompagnavano un conoscente di Ennachate, persona offesa per altro reato, a recuperare alcuni oggetti di proprietà, l’imputato per opporsi a tale azione iniziava a minacciare e usare violenza nei confronti di vice brigadiere e appuntato scelto. Una reazione ingestibile con tanto di tavolo e portafoglio scagliato al loro indirizzo e che ha costretto i militari ad ammanettare l’uomo.
Assistito dall’avvocato Sonia Bova, il giovane questa mattina ha optato per l’abbreviato. Per lui il vpo Mattia Mascaro ha chiesto una condanna a 2 anni e sei mesi che il giudice ha ricalcolato in un anno e otto mesi a fronte della richiesta del legale difensore del riconoscimento di una serie di attenuanti e circostanze che avrebbero portato l’assistito anche a uno stato di alterazione dovuto alla dipendenza da alcol, curata presso un centro Sert.
Ammesso al rito abbreviato questa mattinata Hassan Ennachate, classe 1999, marocchino, è stato condannato dal giudice Gianluca Piantadosi a un anno e sei mesi.
I fatti risalgono a gennaio di quest’anno e si sono svolti a Lierna.
Mentre i carabinieri accompagnavano un conoscente di Ennachate, persona offesa per altro reato, a recuperare alcuni oggetti di proprietà, l’imputato per opporsi a tale azione iniziava a minacciare e usare violenza nei confronti di vice brigadiere e appuntato scelto. Una reazione ingestibile con tanto di tavolo e portafoglio scagliato al loro indirizzo e che ha costretto i militari ad ammanettare l’uomo.
Assistito dall’avvocato Sonia Bova, il giovane questa mattina ha optato per l’abbreviato. Per lui il vpo Mattia Mascaro ha chiesto una condanna a 2 anni e sei mesi che il giudice ha ricalcolato in un anno e otto mesi a fronte della richiesta del legale difensore del riconoscimento di una serie di attenuanti e circostanze che avrebbero portato l’assistito anche a uno stato di alterazione dovuto alla dipendenza da alcol, curata presso un centro Sert.
S.V.