Mandello: gli alpini pronti a festeggiare il 95esimo di fondazione
2022, un anno di anniversari per gli Alpini. Le Penne Nere ricordano le loro origini e le gesta dei commilitoni andati avanti con l'impegno e la determinazione di trasmettere alle nuove generazioni valori e impegno civile. A Mandello si celebrano i 95 anni dell'istituzione del gruppo, portato a battesimo dal colonnello Galdino Pini, “con una schiera di buoni amici” come indicato in uno scritto del 1927.
Questo il passato, consegnato nelle mani di un presente e futuro che guarda avanti, come esternato dal capogruppo Claudio Bianchi nel corso della conferenza stampa indetta per comunicare il programma dei festeggiamenti. Venerdì 29 aprile si terrà lo spettacolo teatrale “Ritorneranno”, rievocazione storica della campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Ispirata agli scritti del prete alpino Don Carlo Gnocchi, verrà portata sul palco del De Andrè alle ore 10 per le scuole e alle 21 per le famiglie. Il lavoro teatrale si avvale del progetto, della regia e dell'interpretazione di Andrea Carabelli con Matteo Tageste.
Si prosegue sabato 30 aprile: alle 17 l'ammassamento, in piazza Leonardo da Vinci, dei gruppi alpini intervenuti e dei gonfaloni delle associazioni d'arma invitate. Alle 17.20 il via alla sfilata con il Corpo Musicale mandellese. Alle 18 la celebrazione della Messa presso l'arcipretale di San Lorenzo. Quindi alle 19 la deposizione della corona presso il monumento dei caduti di piazza Garibaldi. Alle 20 il rinfresco presso la sede del Gruppo alpini Mandello e alle 21 il concerto del Corpo Musicale mandellese. Sugli eventi messi in campo la dichiarazione del capogruppo Claudio Bianchi: “Tra gli alpini c'è questa consuetudine di festeggiare gli anniversari di fondazione, anche ogni lustro a livello di Gruppo. Forse, in un altra situazione, avremmo potuto anche attendere il centenario nel 2027, ma, visto tutto quello che abbiamo trascorso e vissuto negli ultimi 2 anni causa Pandemia, non potevamo non festeggiare. Gli alpini mandellesi e abbadiensi devono lanciare un messaggio di speranza a tutte le persone che vivono in questo splendido territorio. La vita deve tornare lentamente a riprendere. Oltretutto, abbiamo scelto il periodo della primavera anche per questo motivo. Basta tenere la testa sotto terra. E' giunta l'ora di iniziare a ricominciare”.