Calolzio: il 'grazie' a tutti coloro che hanno reso possibile l'ostensione della Sindone
Volge al termine l’esperienza di “Ecce Homo”, iniziativa che ha permesso di ospitare, al Santuario di Santa Maria del Lavello e presso la parrocchiale di Monte Marenzo, una copia ufficiale della Sacra Sindone, la cui ostensione è stata accompagnata, a partire dal 2 aprile e nel corso poi della Settimana Santa, da una serie di incontri di diverso carattere e dalla possibilità di visitare poi anche una mostra con le opere sul sanguinamento delle ferite dell'Uomo sindonico realizzate dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.
La serata conclusiva si è sviluppata in vari momenti, tra i quali la premiazione di quelle associazioni e di quei singoli che hanno giocato un ruolo attivo nel progetto affianco del comitato organizzativo composto da Massimo Tavola, dalla consulente Cristina Pelomori, curatrice dell'intero progetto grafico, dal parroco di Monte Marenzo don Angelo Roncelli, dal moderatore dell'Unità Pastorale di Calolzio don Antonio Vitali e dal diacono Luigi Tavola.
Ad impreziosire ulteriormente l’incontro di giovedì la presenza del maestro e organista Alberto Sgro, accompagnato dalla figlia Elisa, violinista. In apertura sono stati proposti due brani: “Lascia ch’io pianga” di Handel, “dedicato a coloro che hanno e che stanno soffrendo, in particolar modo in ricordo di quell'Uomo che tutto donò, persino la vita, per la nostra salvezza” come detto dal professor Massimo Tavola e un secondo pezzo che “cerca di ripercorrere la vita dell'uomo, partendo dalla sua venuta al mondo, dal suo battito, per poi svilupparsi vertiginosamente, per dimostrare come le nostre esigenze non siano importanti come le nostre emozioni”.
Evidenziato, al contempo, sempre da Tavola, anche il valore del silenzio. “E’ davvero la provocazione al mistero dell'Uomo della Sindone, questo silenzio ci ha permesso di vivere bene, la meditazione a questa copia e alle diverse opere d'arte esposte in collaborazione con l'università di Brescia”.
“Questa iniziativa mi ha davvero entusiasmato, anche se inizialmente non ero certo della sua riuscita. Invece mi sono ricreduto, soprattutto grazie al lavoro dei vari volontari e delle autorità civili” ha detto don Antonio Vitali. “Quando si lavora insieme si fanno sempre grandi cose al di là dell'aspetto religioso o civile, questa iniziativa è stata davvero un’opportunità di una buona collaborazione”.
Ecco dunque le premiazioni – per mano dell’assessore calolziese Tina Balossi e dal vicesindaco montemarenzino Gianfranco Spreafico – con riconoscimenti ai rappresentanti delle varie associazioni che hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa: gli alpini dei due comuni, l’ANC, i Volontari del soccorso e i volontari del Centro Culturale Il Lavello.
Battimanano anche per Elisabetta Pressiani dello studio dentistico Giuseppe Grisa, Massimo Borassi, noto organista, Antonella Ronchetti professoressa benemerita che ha cercato di mettere per iscritto il desiderio dell’uomo di assoluto e infinito, Alberto ed Elisa Sgò, esecutori e compositori locali e Carlo Bolis.
Infine sono state premiate, alla presenza del presidente di Confartigianato, le ditte che hanno reso possibile l’ostensione della copia del lenzuolo sacro. A loro i complimenti dal presidente della confraternita della Sindone di Torino che ne ha esaltato l’ingegno artigianale.
“Il nostro territorio è davvero simbolo di grande qualità e bellezza. Basti pensare che per questa iniziativa sono state coinvolte tutte le scuole del territorio, tutte. Ha coinvolto migliaia di persone e moltissimi ragazzi. Anche migliaia di pellegrini hanno visitato la copia della sindrome, numeri davvero significativi” ha chiosato Tavola, a nome del comitato organizzatore, con soddisfazione.
La serata conclusiva si è sviluppata in vari momenti, tra i quali la premiazione di quelle associazioni e di quei singoli che hanno giocato un ruolo attivo nel progetto affianco del comitato organizzativo composto da Massimo Tavola, dalla consulente Cristina Pelomori, curatrice dell'intero progetto grafico, dal parroco di Monte Marenzo don Angelo Roncelli, dal moderatore dell'Unità Pastorale di Calolzio don Antonio Vitali e dal diacono Luigi Tavola.
Ad impreziosire ulteriormente l’incontro di giovedì la presenza del maestro e organista Alberto Sgro, accompagnato dalla figlia Elisa, violinista. In apertura sono stati proposti due brani: “Lascia ch’io pianga” di Handel, “dedicato a coloro che hanno e che stanno soffrendo, in particolar modo in ricordo di quell'Uomo che tutto donò, persino la vita, per la nostra salvezza” come detto dal professor Massimo Tavola e un secondo pezzo che “cerca di ripercorrere la vita dell'uomo, partendo dalla sua venuta al mondo, dal suo battito, per poi svilupparsi vertiginosamente, per dimostrare come le nostre esigenze non siano importanti come le nostre emozioni”.
Evidenziato, al contempo, sempre da Tavola, anche il valore del silenzio. “E’ davvero la provocazione al mistero dell'Uomo della Sindone, questo silenzio ci ha permesso di vivere bene, la meditazione a questa copia e alle diverse opere d'arte esposte in collaborazione con l'università di Brescia”.
“Questa iniziativa mi ha davvero entusiasmato, anche se inizialmente non ero certo della sua riuscita. Invece mi sono ricreduto, soprattutto grazie al lavoro dei vari volontari e delle autorità civili” ha detto don Antonio Vitali. “Quando si lavora insieme si fanno sempre grandi cose al di là dell'aspetto religioso o civile, questa iniziativa è stata davvero un’opportunità di una buona collaborazione”.
Ecco dunque le premiazioni – per mano dell’assessore calolziese Tina Balossi e dal vicesindaco montemarenzino Gianfranco Spreafico – con riconoscimenti ai rappresentanti delle varie associazioni che hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa: gli alpini dei due comuni, l’ANC, i Volontari del soccorso e i volontari del Centro Culturale Il Lavello.
Battimanano anche per Elisabetta Pressiani dello studio dentistico Giuseppe Grisa, Massimo Borassi, noto organista, Antonella Ronchetti professoressa benemerita che ha cercato di mettere per iscritto il desiderio dell’uomo di assoluto e infinito, Alberto ed Elisa Sgò, esecutori e compositori locali e Carlo Bolis.
Infine sono state premiate, alla presenza del presidente di Confartigianato, le ditte che hanno reso possibile l’ostensione della copia del lenzuolo sacro. A loro i complimenti dal presidente della confraternita della Sindone di Torino che ne ha esaltato l’ingegno artigianale.
“Il nostro territorio è davvero simbolo di grande qualità e bellezza. Basti pensare che per questa iniziativa sono state coinvolte tutte le scuole del territorio, tutte. Ha coinvolto migliaia di persone e moltissimi ragazzi. Anche migliaia di pellegrini hanno visitato la copia della sindrome, numeri davvero significativi” ha chiosato Tavola, a nome del comitato organizzatore, con soddisfazione.
F.R.