Costa del Palio: il crinale pascolivo lungo 3 km devastato dai cinghiali, la 'denuncia'
Il problema non è di certo nuovo, ma proprio per questo richiede un intervento celere e il più possibile risolutivo. A lanciare l'allarme è Michele Corti, ruralista: il crinale pascolivo di 3 chilometri tra Morterone e la Valle Imagna è stato arato per tutta la sua lunghezza dai cinghiali. Gravissimi i danni su tutti i versanti della Costa del Palio, coperti da erbe dure e felci, al punto che per rimediarvi potrebbero essere necessarie parecchie stagioni.
L'area interessata (foto Michele Corti, Ruralpini.it)
Ma altrettanto pesante, secondo l'autore del sito Ruralpini.it, è la motivazione che ha portato a questo degrado, ovvero "la mancanza di prevenzione di un problema che, per quanto di difficile gestione e sovrapposto ad altri, è noto da tempo, e sul lungo termine avrà importanti ripercussioni anche dal punto di vista turistico e della promozione del territorio".
"Il fatto è che non siamo di fronte a una calamità naturale, ma a una devastazione che avrebbe potuto essere evitata, in primis dall'ERSAF che gestisce i pascoli" ha spiegato Michele Corti. "Alla base del disastro c'è la creazione di un'ampia zona dove è stata esclusa la caccia, in parte per la tutela delle specie di uccelli migratori, in parte per altre ragioni. In più la Polizia provinciale di Lecco e Bergamo - che ha competenza su tali questioni - non è intervenuta per tempo per posizionare gabbie o trappole per i cinghiali, di fatto gli unici strumenti a disposizione per frenare le loro incursioni. Ho verificato personalmente la situazione percorrendo tutto il crinale: i danni subiti dalla Costa del Palio sono senza precedenti, ma soltanto sorvolando l'area con un drone se ne capirebbe la vera portata. Il paesaggio è devastato, e per i turisti non rappresenta di certo un bel biglietto da visita. La stagione d'alpeggio è ormai compromessa, ma l'auspicio è che la Polizia provinciale possa intervenire per mettere una pezza, seppur in grave ritardo".