Lecco perduta/318: il silenzio dell’Isola Viscontea
E’ calato generale silenzio sull’Isola Viscontea, nelle acque dell’Adda, presso il trecentesco ponte di Azzone Visconti, dopo l’eccezionale partecipazione popolare alle visite con “porte aperte e traghetto a disposizione” organizzate nel 2014 e 2015 da Appello per Lecco. Venne allestita un’organizzazione perfetta, impegnando numerosi volontari, non solo nel traghetto lungo il braccio di fiume che separa l’isola dalla terraferma, ma nella visita all’isola stessa, dalla torretta meridionale al bastione settentrionale dal quale si può ammirare da vicino il ponte visconteo. Quest’ultimo settore dell’isola è ora “occupato” tra gli alberi da nidi di graziosi aironi cenerini; la presenza viene segnalata da camminatori che transitano sul vicino bordo di fiume e che sottolineano anche che la permanenza, un tempo stagionale di tali uccelli, è divenuta ora stabile: segno di adeguamento al clima ed al variare delle stagioni.
Panorama dell'Isola Viscontea sul lato sud con la torretta
Nell’estate 1998 l’Isola Viscontea cercava una valorizzazione quando, nel programma della sagra di Pescarenico, venne promosso un incontro serale sull’isola con una Messa celebrata dal parroco don Angelo Martinelli. Quella sera i pescatori di Pescarenico si confermarono abili traghettatori, affiancati da una squadra dei vigili del fuoco; hanno accompagnato sull’isola circa 200 persone. C’era anche la fanfara “Guglielmo Colombo” dei bersaglieri di Lecco.La proposta della parrocchia di Pescarenico non andò oltre quel sondaggio popolare, perché il progetto di stabilire un appuntamento autunnale sull’isola ad ogni fine sagra sollevava problemi di sicurezza notevoli. Qualcuno ebbe, però, modo di rammentare che era stato l’arcivescovo di Milano cardinale Ildefonso Schuster, durante la visita pastorale del 1942, a decretare che l’isola abbandonasse la prepositurale di San Nicolò in Lecco per essere assorbita dalla comunità che aveva visto una lunga presenza di Cappuccini. Il provvedimento divenne operativo nel giorno di Pasqua 1943. Ora Lecco e Pescarenico fanno parte della stessa comunità pastorale “Beata Vergine del Rosario”. Sarà occasione per riservare nuova attenzione all’isola quasi triangolare nelle acque galoppanti dell’acqua, che escono dalle arcate del maestoso ponte di Azzone Visconti, di trecentesca memoria?
Alcune guide volontarie di Appello per Lecco
Nel corso dei decenni trascorsi non sono mancati momenti in cui appariva sicuro un futuro di nuove iniziative, come il progetto presentato nel 1967 dall’allora giovane architetto Silvio Delsante che mirava a realizzare sull’isola un ristorante caratteristico collegato alla terraferma con un ponte pedonale ad arco.Il lecchese Piergiorgio Locatelli, durante il suo mandato di presidente del Parco Adda Nord, sollevò il progetto di un battello in navigazione sulle acque del fiume Adda, dal ponte di Paderno all’Isola Viscontea, che sarebbe divenuta la stazione fluviale di conclusione. Nel 2003 ancora il Parco Adda Nord indicò nell’isola la sede ideale per un museo del vecchio lago e del fiume, con l’esposizione di documentazioni, cimeli e grafici dell’antica navigazione dei barcaioli e dei pescatori professionisti ed anche delle lavandaie con il bucato in anni ancora lontani dalle lavatrici e dalle lavanderie automatiche. Avrebbe potuto esserci, sempre sull’isola, anche il presidio di “Polizia fluviale”, affidato alle guardie ecologiche volontarie.
Gruppi di bambini con accompagnatori in visita all'isola
Ma progetti e propositi non sono andati oltre la fase iniziale e l’isola è oggi praticamente dimenticata e solitaria, minuscolo angolo di mondo antico, appena la navigazione lascia le acque del Lario che ritornano ad essere quelle dell’Adda.
A.B.