Lecco perduta/315: quando il Calcio Lecco era una 'piccola' Inter
Istvàn Nyers, Bengt Lindskog, Antonio Valentin Angelillo: tre “monumenti” nella storia neroazzurra dell’Inter, che hanno giocato nel Calcio Lecco. Nel volume “La storia dell’Inter in 50 ritratti” di Paolo Condò e Fabrizio Biasin si può leggere su Nyers: Era “ala tecnica, magica, fantasiosa, tantissimo prolifica. E’ “sinistra” intesa in tutti i modi possibili. In neroazzurro esordisce con una tripletta, vince due scudetti, segna 133 goals”.
Sopra: Nyers, al centro, con Bicchierai e Fontanot. A destra Lindskog, al centro, con Abbadie e Pasinato
Sotto: la straordinaria partecipazione di tifosi in Lecco-Inter del 12 marzo 1961
Lindskog, giocatore svedese, centrocampista, arriva a Lecco per il campionato 1961/1962, secondo in serie A, dopo aver disputato 88 partite nell’Inter, realizzando 30 reti. Giocherà nel Lecco 65 incontri, segnando 11 volte.
Antonio Angelillo a San Siro
E’ l’amicizia del presidente dell’Inter, Angelo Moratti, con il presidente del Calcio Lecco Mario Ceppi all’origine di un così intenso rapporto tra le due società neroazzurra e bluceleste. Sono vicende da rammentare nell’anno centenario dello stadio Rigamonti-Ceppi, che sorge come campo sportivo al Cantarelli, località allora periferica del Comune di Castello, nell’ottobre 1922, prima che il Municipio venisse assorbito dalla “grande Lecco” con l’unificazione divenuta operativa il 1° marzo 1924.
Il contributo neroazzurro deve essere ricordato ancora operante oltre i tre fuoriclasse già menzionati. Nel primo anno di serie A giunge dall’Inter Amos Cardarelli, difensore; disputerà nei blucelesti due campionati. 1960/1962, con 59 partite ed una rete. Nello stesso 1960 arriva dalla Reggina, ma con provenienza precedente Inter, Italo Galbiati, mezzala; rimarrà a Lecco dal 1960 al 1966, disputando 146 partite con 5 reti. Nella carriera di allenatore c’è da ricordare che è stato il vice di Fabio Capello al Milan e suo assistente di fiducia anche in formazioni estere.
Proveniva dall’Inter nel 1964 anche Saul Malatrasi, difensore, che giocherà nel Lecco il terzo campionato A, disputando 27 partite. Passerà poi al Milan, avrà tre presenze in Nazionale.
Aveva precedenti interisti anche Marco Savioni, attaccante, milanese di nascita, che sarà con il Lecco dal 1958 al 1964, disputando 140 partite ed andando in rete 18 volte.
L’elenco dei neroazzurri divenuti blucelesti potrebbe continuare, senza dimenticare i giovani Rovatti e Dehò. Singolare la presenza a Lecco del primo, che arrivò nel 1960, dopo aver disputato 10 partite con l’Inter ed aver debuttato diciottenne a San Siro. Non disputò alcuna partita nella prima squadra del Lecco; passò poi alla Pro Patria dove ebbe una lunga presenza. Renato Dehò ha giocato nel campionato di serie B 1967/1968; giocò poi al Monza fissando la sua residenza a Lecco, nel quartiere di viale Turati e, purtroppo, decedendo in ancora giovane età.
Il “caso” ha voluto che contro la squadra più amica del Lecco, la società bluceleste abbia ottenuto il risultato ritenuto il migliore della sua centenaria carriera sportiva: si tratta della partita di domenica 12 marzo 1961, quando al Rigamonti il Lecco superò l’Inter per 2 ad 1, con reti di Gilardoni. Balleri firmò la marcatura degli ospiti. L’Inter era guidata dal “mago” Helenio Herrera ed era ritenuta uno squadrone imbattibile sul terreno di una matricola provinciale. L’Inter trovò proprio al Rigamonti il primo “intoppo” verso lo scudetto che venne vinto dalla Juventus. La partita vittoriosa con l’Inter è ritenuta quella più esaltante nelle vicende agonistiche del Calcio Lecco, anche per una eccezionale partecipazione di tifosi giunti in gran numero da Milano. Nella formazione dell’Inter giocavano Lindskog ed Angelillo, che poi arriveranno a Lecco. Gli ex interisti del Lecco erano, invece, Cardarelli, Savioni e Galbiati.
Una vittoria che i tifosi blucelesti non hanno dimenticato e che non dimenticheranno mai.
A.B.