Galbiate: Il Legionario con Papou al cinema, il 6
Mercoledì 6 aprile ore 21 (ingresso 5 euro) al cinema C. Ferrari di Galbiate il film rivelazione Il legionario con l’eccezionale presenza in sala del giovane regista lecchese Hleb Papou, vincitore con questo suo lungometraggio del premio come miglior regista emergente nella sezione Cineasti del Presente del Locarno Film Festival 2021. Hleb Papou sarà accompagnato dall’attore Maurizio Bousso, coprotagonista del film.
Saranno proprio il regista Hleb Papou e l’attore Maurizio Bousso, intervistati dalla giornalista Silvia Golfari, a presentare il film e a rispondere, a fine proiezione, alle domande del pubblico.
Ma di cosa tratta Il legionario? Nell’attesa, ecco un’anticipazione.
E’ un buon esordio, questo di Hleb Papou, che sceglie il dramma metropolitano nella forma di un action movie per raccontare un tema attuale come quello delle case occupate a Roma. Soprattutto è un punto di vista ancora insolito nel panorama nazionale, quello di un giovane italiano di seconda generazione, cresciuto qui da genitori non italiani, bielorussi nel caso di Hleb Papou, camerunensi nel caso del protagonista del film. Il legionario del titolo è Daniel (interpretato da Germano Gentile), celerino dalla pelle nera, che da occupante di un palazzo dell’Esquilino, insieme alla madre, al fratello e ad altre 150 famiglie, è passato dall’altra parte, diventando un agente del Primo reparto Mobile di Roma, unico di origine africana. Dunque, con un eterno conflitto, che di fatto è il perno sia morale che narrativo del film. Nell’azione di sgombero programmata dai suoi capi, Daniel si trova a dover scegliere se restare fedele al corpo di polizia o salvare la propria famiglia, in particolare il fratello Patrick (interpretato da Maurizio Bousso) uno dei leader dell’occupazione.
Il legionario procede tra scene dichiaratamente d’azione a altre più intime, dove le relazioni familiari, i dubbi e i conflitti interiori di Daniel sono giocati in chiave emotiva, con una tensione crescente che dà corpo al film.
Hleb Papou con questo lungometraggio ha di fatto ampliato il suo cortometraggio di diploma al centro Sperimentale di Cinematografia, presentato alla Settimana della critica di Venezia nel 2017, e con un tema attualissimo e un racconto di genere ha vinto il premio come miglior regista emergente al Locarno Film festival 2021.
(Chiara Barbo per la rivista Vivilcinema)
Saranno proprio il regista Hleb Papou e l’attore Maurizio Bousso, intervistati dalla giornalista Silvia Golfari, a presentare il film e a rispondere, a fine proiezione, alle domande del pubblico.
Ma di cosa tratta Il legionario? Nell’attesa, ecco un’anticipazione.
E’ un buon esordio, questo di Hleb Papou, che sceglie il dramma metropolitano nella forma di un action movie per raccontare un tema attuale come quello delle case occupate a Roma. Soprattutto è un punto di vista ancora insolito nel panorama nazionale, quello di un giovane italiano di seconda generazione, cresciuto qui da genitori non italiani, bielorussi nel caso di Hleb Papou, camerunensi nel caso del protagonista del film. Il legionario del titolo è Daniel (interpretato da Germano Gentile), celerino dalla pelle nera, che da occupante di un palazzo dell’Esquilino, insieme alla madre, al fratello e ad altre 150 famiglie, è passato dall’altra parte, diventando un agente del Primo reparto Mobile di Roma, unico di origine africana. Dunque, con un eterno conflitto, che di fatto è il perno sia morale che narrativo del film. Nell’azione di sgombero programmata dai suoi capi, Daniel si trova a dover scegliere se restare fedele al corpo di polizia o salvare la propria famiglia, in particolare il fratello Patrick (interpretato da Maurizio Bousso) uno dei leader dell’occupazione.
Il legionario procede tra scene dichiaratamente d’azione a altre più intime, dove le relazioni familiari, i dubbi e i conflitti interiori di Daniel sono giocati in chiave emotiva, con una tensione crescente che dà corpo al film.
Hleb Papou con questo lungometraggio ha di fatto ampliato il suo cortometraggio di diploma al centro Sperimentale di Cinematografia, presentato alla Settimana della critica di Venezia nel 2017, e con un tema attualissimo e un racconto di genere ha vinto il premio come miglior regista emergente al Locarno Film festival 2021.
(Chiara Barbo per la rivista Vivilcinema)