Olginate: a Villa Sirtori in mostra un 'dialogo tra immagini nel tempo', scatti di Giandomenico Spreafico
Inaugurata sabato 12 marzo a villa Sirtori a Olginate la mostra "Fragile Ormeggio, dialogo tra immagini nel tempo" a cura della neo costituita associazione Lumis Arte in collaborazione con il Comune. Gli scatti esposti nelle quattro sale del pian terreno della storica dimora sono di Giandomenico Spreafico e dell'archivio storico comunale. Per la maggior parte in bianco e nero. Si parte dai primi anni del Novecento per arrivare a tempi più recenti.
Spreafico, nello specifico, documenta le rive dell'Adda con un occhio sensibile alla poesia del lago, come lui la chiama, deturpata dai rifiuti prodotti dall'archeologia industriale. Classe 1936, avvia il suo percorso amatoriale a vent'anni quando riceve in dono dalla madre la sua prima fotocamera, fin da subito si orienta verso la fotografia paesaggistica immortalando le montagne lecchesi, trovando nel bianco e nero la propria modalità espressiva privilegiata. Ogni momento al di fuori dell'orario di lavoro in fabbrica è buono per cimentarsi nella fotografia unita alla sua altra grande passione, la montagna.
Il lavoro in camera oscura per Spreafico è come la prosecuzione della ripresa: "Si viaggiava sempre con due macchine fotografiche, una per il bianco e nero, l'altra per il colore in diapositiva, così da essere sempre pronti a cogliere le luci e i colori" afferma. "Con un'attrezzatura limitata per molto tempo della mia vita agli obiettivi 28, 50 e 135, per cercare atmosfere emotive durante le escursioni, mi è capitato di fare appostamenti lunghi anche ore, in attesa della luce capace di descrivere l'ambiente. In queste situazioni di cambi di luce si facevano più scatti per cogliere il momento migliore, ma senza esagerare perché le foto nel rullino erano solo 36" sottolinea.
Nel 1971 Spreafico entra nel foto club di Lecco di cui rimane membro attivo e partecipe fino al 1981. "Il club è un luogo di incontro e discussione sulla fotografia, dove si scelgono i temi e i soggetti delle uscite collettive e dove si organizzano alcune mostre, un luogo di scambio di idee e stimoli" spiega.
"La mostra è nata sfogliando l'archivio di Giandomenico, abbiamo iniziato trovando le foto della fabbrica dei Sali di Bario, tra le immagini più significative che abbiamo qui. E' possibile vedere questa fabbrica appena dismessa con classica ambientazione da archeologia industriale e scatti in cui si comprende che la riva del lago veniva usata come discarica: queste foto sono le più forti. Da lì abbiamo trovato le altre che raccontavano l'ambiente lago con le atmosfere della nebbia e del sole" spiega Daniele Re, giovane curatore della mostra.
Ecco come è nata l'idea dell'esposizione: "Un giorno sono passato qui dalla biblioteca di Olginate e ho visto che c'erano appese altre foto storiche, così ho voluto chiedere se si potessero accostare a quelle di Spreafico e ho riscontrato grande entusiasmo da parte del Comune nei confronti della mia richiesta. Non conoscevo nessuno, è nato tutto per caso. Alcuni scatti esposti sono tratti dal libro degli anni ottanta: Olginate Ieri e oggi. Mi piacciono gli scatti di Giandomenico perché sono molto semplici e visivamente delicati, a partire dall'inquadratura, alla resa delle luci.
Soddisfatta Elena Invernizzi, consigliera comunale con delega alla cultura. "Queste manifestazioni dimostrano nel concreto come bisogna proseguire con queste iniziative, c'è voglia di assaporare l'arte, di ripartire dall'arte".
La mostra resterà aperta fino al 27 marzo ed è visitabile nei seguenti orari: il martedì e il giovedì tra le nove e le dodici, il sabato tra le 9 e le 12 e le 15 e le 18 e la domenica tra le 15 e le 18.
A.G.