Ballabio: corteo per le vie del paese invocando la pace
C’erano anche il sindaco Giovanni Bruno Bussola e il parroco don Benvenuto Riva, ma a promuovere la manifestazione - venerdì 12 marzo a Ballabio - era stato un semplice gruppo di cittadini che voleva far sentire la propria voce contro la guerra in Ucraina, il proprio appello perché tacciano le armi e si torni alla diplomazia.
A destra il parroco don Benvenuto Riva
La convocazione è stato quindi una sorta di passaparola che oggi passa naturalmente attraverso i canali di internet. All’appuntamento ha risposto una cinquantina di persone con un nutrito gruppo di bambini.
Hanno poi percorso in corteo le vie del paese partendo dalla biblioteca, facendo tappa prima alla parrocchiale di Santa Maria Assunta a Ballabio Superiore e poi al parco di via Confalonieri per la lettura di alcune poesie, concludendo la manifestazione davanti alla chiesa di San Lorenzo di Ballabio Inferiore.Un percorso che ha unito le due frazioni del paese alle porte della Valsassina. Michela Rapomi e Michele Annesanti – che nelle ore precedenti avevano lanciato l’idea – hanno parlato del loro vivere con angoscia queste giornate, un’angoscia da superare proprio con il ritrovarsi assieme ad altri per diventare costruttori di pace, per sottolineare l’importanza dell’educazione alla pace con i gesti di ogni giorno a partire dal rapporto coi vicini in nome della solidarietà, pensando a quelle città russe e ucraine che fino a ieri erano meta del progetto Erasmus mentre oggi ci si ritrova di nuovo di fronte a un’Europa divisa così com’è spiegata sulle carte geografiche “politiche” appese nelle aule scolastiche.
Il sindaco Giovanni Bruno Bussola
E allora il ritrovarsi assieme diventa un modo per ritrovare l’unità, una manifestazione per scacciare la paura, per dire il proprio no alla guerra in ogni forma, appellarsi ai governanti perché si torni alla diplomazia, perché «solo la pace disarma la violenza» così come recitava lo slogan che ha aperto il corteo.
D.C.