Anche Valmadrera accoglie i primi profughi ucraini: ora servono vestiti e alloggi
Antonio Rusconi
Immediata la messa in moto della "macchina" degli aiuti, con il sindaco Antonio Rusconi che ha provveduto a incontrare le persone ospitanti per tutte le pratiche da inoltrare poi alla Questura, comprese quelle necessarie per effettuare ai rifugiati, come da prassi, i tamponi anti Covid ed eventuali vaccinazioni.
"Ho avuto un breve colloquio con la nostra concittadina ucraina che si occuperà di accogliere la mamma, la figlia e la nipote direttamente a casa sua: l'ho vista molto provata, mi ha detto che non poteva lasciarle da sole in un momento così drammatico per il loro Paese" ha commentato il sindaco. "Stiamo lavorando assiduamente perchè con tutta probabilità arriveranno presto anche altre persone. Siamo in contatto con la Prefettura e la Parrocchia raccogliendo risorse sul conto della Caritas Ambrosiana e cercando di rispondere alle esigenze più immediate come il bisogno di vestiti delle famiglie appena arrivate. Già domani e nei prossimi giorni, poi, faremo qualche riunione di coordinamento, per organizzare al meglio gli aiuti". "Intanto - ha concluso il primo cittadino - la prima necessità è quella degli alloggi, pertanto chiedo a chiunque abbia disponibilità di locali o case vuote di farsi avanti. Tutte le famiglie ucraine hanno il cellulare del sindaco, per ogni evenienza. Teniamoci in contatto per fare insieme le cose più utili e necessarie".
Il primo incontro, a cui sono invitati in particolare tutti i responsabili delle Associazioni e i coordinatori dei Gruppi parrocchiali, è in programma domani, lunedì 7 marzo, alle ore 21.00, presso il Centro Fatebenefratelli. Sarà presente anche il Direttore diocesano della Caritas Luciano Gualzetti, che illustrerà la situazione secondo l'ottica dell'organismo internazionale e potrà suggerire come muoversi con criterio, pur con la collaborazione di tutti coloro che vorranno arricchire lo spirito di generosità della comunità.
A Valmadrera come sull'intera provincia lecchese, insomma, l'obiettivo è quello di fare fronte comune per dare risposte tempestive ed efficaci, per quanto possibile, a un'emergenza umanitaria che nessuno, nel 2022, pensava di dover affrontare. Con la speranza che a vincere su tutto, prima ancora che la solidarietà tipica del nostro territorio, sia la pace.
A Valmadrera come sull'intera provincia lecchese, insomma, l'obiettivo è quello di fare fronte comune per dare risposte tempestive ed efficaci, per quanto possibile, a un'emergenza umanitaria che nessuno, nel 2022, pensava di dover affrontare. Con la speranza che a vincere su tutto, prima ancora che la solidarietà tipica del nostro territorio, sia la pace.