Mandello: in scena sabato 12 la ''Fiesta de tango y poesia''
Appuntamento da non perdere, sabato 12 marzo alle ore 21, presso il Teatro Fabrizio de Andrè di Mandello del Lario, con lo spettacolo "FIESTA DE TANGO Y POESÍA - Noche de pasión, música y palabras", prodotto dalla compagnia Arco Iris Teatro con il patrocinio dell'Amministrazione comunale mandellese e del Consolato Generale dell'Uruguay a Milano, con ospite d'eccezione il Console Veronica Crego.
"Sarà un condensato di emozioni, musica, ballo, poesia - spiega la regista Laura Gisella Bono - grazie alla partecipazione straordinaria di artisti di riconosciuta caratura, come i ballerini Daniela Tabai, Dalmazio Carrara, Angela Quacquarella e Mauro Rossi, i cantautori uruguayani Natalia Meyer e Cesar Rivero, e ancora Gino Zambelli al bandoneón e Giorgia Rigamonti alla fisarmonica. E' stata la passione che sento per il Teatro, per il Tango e la Poesia che mi ha portata a scrivere questo recital, in spagnolo e in italiano, nel quale si racconta la storia del tango fin dalle sue origini sul Río de La Plata, creando collegamenti con la letteratura uruguayana e argentina attraverso l'inserimento nello spettacolo di brani di grandi autori come Mario Benedetti, Eduardo Galeano, Juana de Ibarbourou e Jorge Luis Borges. Parlerò anche di Carlos Gardel, simbolo mondiale del tango, fino ad arrivare all'innovatore indiscusso Astor Piazzolla e a nuove fusioni con altri stili musicali". Laura Gisella Bono, nata a Montevideo da madre uruguayana e padre italiano, si è formata presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano per poi fondare, proprio a Mandello, la compagnia "Arco Iris Teatro", di cui è attrice e regista apprezzata. Sul palco, oltre ai già menzionati artisti, si esibiranno Margherita Sangalli, Mattia Pezzoli, Davide Bertola, Katia Sala, Ignazio Montuori e la stessa Laura Gisella Bono (Voci narranti e Attori). Suoni e Luci a cura di Riccardo Conca. Costo d'ingresso, 15 euro con prevendita (consigliata) presso il Comune di Mandello del Lario (Struttura n. 1 - Via Manzoni, 44/3) nei giorni 7 / 8 / 9 marzo, dalle 10 alle 13 (Info: 347 7785670). I biglietti possono essere acquistati la sera stessa dello spettacolo presso il botteghino del Teatro de Andrè a partire dalle ore 20. "Il tango nacque da una mobilitazione umana gigantesca ed eccezionale che, dall'Europa e dall'Africa, raggiunse il Río de la Plata - conclude la regista - Gli emigranti portarono con sè valige piene di speranza, ognuno con la propria storia e con la propria musica, contribuendo così alla nascita di questo ballo. Tra di loro mio padre, che lasciò Rancio di Lecco per ricostruirsi una nuova vita mettendosi alle spalle i ricordi della guerra. Mi piace dire che sono figlia di un padre emigrato due volte: dall'Italia all'Uruguay e viceversa, e questa è la mia ricchezza. Ricordo i primi anni, difficili, in Italia. Tornando a casa da scuola, era l'elementare Damiano Chiesa di Lecco, senza rendermene conto mi rivolgevo a mia madre in italiano e lei, che comprendeva perfettamente, mi rispondeva: no entiendo (non capisco). E' stato così che abbiamo difeso dallo scorrere del tempo la nostra lingua, le nostre abitudini, a volte così diverse, ed il nostro pezzetto di Uruguay in Italia. Mario Benedetti, scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista uruguayano di origine italiana, siamo tutti figli di emigranti, scrisse una meravigliosa frase: 'Sono ancora convinto che il nostro miglior dialogo siano stati gli sguardi'. Il tango è uno sguardo, il tango è un abbraccio".
"Sarà un condensato di emozioni, musica, ballo, poesia - spiega la regista Laura Gisella Bono - grazie alla partecipazione straordinaria di artisti di riconosciuta caratura, come i ballerini Daniela Tabai, Dalmazio Carrara, Angela Quacquarella e Mauro Rossi, i cantautori uruguayani Natalia Meyer e Cesar Rivero, e ancora Gino Zambelli al bandoneón e Giorgia Rigamonti alla fisarmonica. E' stata la passione che sento per il Teatro, per il Tango e la Poesia che mi ha portata a scrivere questo recital, in spagnolo e in italiano, nel quale si racconta la storia del tango fin dalle sue origini sul Río de La Plata, creando collegamenti con la letteratura uruguayana e argentina attraverso l'inserimento nello spettacolo di brani di grandi autori come Mario Benedetti, Eduardo Galeano, Juana de Ibarbourou e Jorge Luis Borges. Parlerò anche di Carlos Gardel, simbolo mondiale del tango, fino ad arrivare all'innovatore indiscusso Astor Piazzolla e a nuove fusioni con altri stili musicali". Laura Gisella Bono, nata a Montevideo da madre uruguayana e padre italiano, si è formata presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano per poi fondare, proprio a Mandello, la compagnia "Arco Iris Teatro", di cui è attrice e regista apprezzata. Sul palco, oltre ai già menzionati artisti, si esibiranno Margherita Sangalli, Mattia Pezzoli, Davide Bertola, Katia Sala, Ignazio Montuori e la stessa Laura Gisella Bono (Voci narranti e Attori). Suoni e Luci a cura di Riccardo Conca. Costo d'ingresso, 15 euro con prevendita (consigliata) presso il Comune di Mandello del Lario (Struttura n. 1 - Via Manzoni, 44/3) nei giorni 7 / 8 / 9 marzo, dalle 10 alle 13 (Info: 347 7785670). I biglietti possono essere acquistati la sera stessa dello spettacolo presso il botteghino del Teatro de Andrè a partire dalle ore 20. "Il tango nacque da una mobilitazione umana gigantesca ed eccezionale che, dall'Europa e dall'Africa, raggiunse il Río de la Plata - conclude la regista - Gli emigranti portarono con sè valige piene di speranza, ognuno con la propria storia e con la propria musica, contribuendo così alla nascita di questo ballo. Tra di loro mio padre, che lasciò Rancio di Lecco per ricostruirsi una nuova vita mettendosi alle spalle i ricordi della guerra. Mi piace dire che sono figlia di un padre emigrato due volte: dall'Italia all'Uruguay e viceversa, e questa è la mia ricchezza. Ricordo i primi anni, difficili, in Italia. Tornando a casa da scuola, era l'elementare Damiano Chiesa di Lecco, senza rendermene conto mi rivolgevo a mia madre in italiano e lei, che comprendeva perfettamente, mi rispondeva: no entiendo (non capisco). E' stato così che abbiamo difeso dallo scorrere del tempo la nostra lingua, le nostre abitudini, a volte così diverse, ed il nostro pezzetto di Uruguay in Italia. Mario Benedetti, scrittore, poeta, drammaturgo e giornalista uruguayano di origine italiana, siamo tutti figli di emigranti, scrisse una meravigliosa frase: 'Sono ancora convinto che il nostro miglior dialogo siano stati gli sguardi'. Il tango è uno sguardo, il tango è un abbraccio".