Lecco perduta/309: alla caserma Sirtori gli ultimi militari del Genio Ferrovieri Pontieri

È stata la 2^ Compagnia del Battaglione Genio Ferrovieri Pontieri, di stanza a Bologna, l’ultimo reparto “accasermato” a Lecco presso la Sirtori di via Leonardo da Vinci nei primi mesi del 1977. Il lettore che sostiene questa versione ha ragione rispetto a coloro che hanno indicato in una compagnia della gloriosa Divisione Legnano gli ultimi militari alla Sirtori prima della chiusura avvenuta nel 1973/1974. La Legnano era arrivata in città all’inizio del 1946, nell’organico che aveva il comando presso il Palazzo Lupi, a Bergamo, e una grossa caserma nella IV Novembre di Monza. C’era già nel primo reparto giunto a Lecco l’allora sergente Carmelo Altadonna che diventerà figura storica della Sirtori, rimanendovi sino alla chiusura, quando venne premiato con un civico riconoscimento dal sindaco Guido Puccio.


Titolo di un quotidiano del 29 maggio 1977

La caserma che i lecchesi delle generazioni trascorse indicavano ancora in contrada Lazzaretto risale al 1867; la struttura ultracentenaria ha ospitato militari delle varie armi, dagli alpini del Morbegno ai fanti della Legnano, e ha rappresentato un baluardo di retrovia della 1^ Armata rispetto al fronte d’alta quota dello Stelvio nella guerra 1915/1918. Nell’estate 1945 erano accampati alla Sirtori militari USA del 5° Fucilieri California, che avevano risalito la penisola combattendo sulla linea gotica, dopo essere sbarcati ad Anzio verso la liberazione di Roma.


Articolo sul Genio Ferrovieri alla Sirtori

Il reparto Genio Ferrovieri Pontieri arrivò a Lecco per ripristinare, con un viadotto di emergenza, la linea ferroviaria Lecco-Milano che, nella notte fra il 3 e il 4 novembre 1976, era stata investita da una notevole frana in località Fornasette del Comune di Olginate, che travolse i binari dell’importantissima direttrice Sondrio-Lecco-Milano. Non si verificarono vittime e non fu colpito alcun treno, in quanto la frana avvenne poco prima delle 2.00. Furono, invece, gravissime, le conseguenze per il traffico ferroviario, frequentato quotidianamente da tanti pendolari per ragioni di lavoro e di studio.


Caserma Sirtori al momento della chiusura nel 1973/1974

Nel maggio 1977 il Genio Ferrovieri Pontieri terminò la realizzazione della struttura provvisoria di emergenza: era un viadotto in ferro lungo 160 metri che “ricuciva” il binario. Il “ponte” restò in funzione fino alla primavera 1990, quindi per 13 anni, quando furono completati i lavori generali di riattivazione, anche con galleria. Un reparto del Genio Ferrovieri tornò nel lecchese per smontare il ponte di ferro, ma si accampò presso la stazione di Olgiate Molgora, essendo dotato di vagoni attrezzati con officina e alloggi.


Viadotto realizzato alle Fornasette e rimasto tale sino alla primavera 1990

A lavori conclusi per il viadotto ferroviario di emergenza alle Fornasette, la città di Lecco volle promuovere nel maggio 1977 un commiato di riconoscenza per i militari con il comandante colonnello Franco Sciascia. L’Amministrazione Provinciale, allora di Como, organizzò una gita in battello con navigazione fino a Bellagio. Al termine della crociera lariana la comitiva raggiunse la mensa aziendale della SAE, in quartiere Acquate, per un convivio introdotto dal saluto dell’ing. Renato Baroni, direttore generale della società; vi fu anche l’intervento del sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli, che ringraziò sentitamente i pontieri ferrovieri per una struttura davvero provvidenziale a rimediare una situazione di gravissimo disagio per tanti lavoratori e studenti. Il colonnello Sciascia rivolse un caloroso “Bravo” ai suoi militari per l’impegno profuso nel portare a termine nel più breve tempo possibile il viadotto. I genieri scandirono il loro “Hurrah” in un’atmosfera di generale entusiasmo che coinvolse anche tutti i presenti.
Non mancarono i ricordi di lecchesi che nelle file del Genio Ferrovieri avevano svolto il servizio militare di leva. C’è da menzionare tra loro Giorgio Mazza, lecchese di via Leonardo da Vinci, ingegnere capo dell’Amministrazione Provinciale anche per gli importanti lavori della nuova Lecco-Ballabio, noto come ciclista giramondo, dal Canada alla Turchia, dall’Europa all’Africa.
A.B.
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