Calolzio ricorda le vittime delle foibe: l'omaggio artistico di Claudio Todeschini
Breve momento di raccoglimento questa mattina a Calolzio, in zona Lavello. Seppur in forma ridotta, l'Amministrazione Comunale ha infatti voluto celebrare il Giorno del Ricordo per commemorare le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, rievocando gli eccidi ai danni di militari e civili autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia avvenuti durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per mano dei partigiani jugoslavi e dell'OZNA, che poi gettarono i corpi di molte delle persone massacrate nei grandi inghiottitoi carsici tipici del luogo.
Il vice sindaco Aldo Valsecchi, il consigliere Pamela Maggi, il primo cittadino Marco Ghezzi
Una cerimonia breve ma molto sentita, che è stata anche l'occasione per "inaugurare" ufficialmente la splendida opera - un semplice e delicato mazzo di rose in ferro - posta sotto la targa che intitola il parco nei pressi del Monastero proprio ai Martiri delle Foibe. A realizzarla a titolo volontario il calolziese Claudio Todeschini, ex carpentiere con un'innata vena artistica, al suo primo manufatto "pubblico" dopo alcuni lavori creati per amici e conoscenti.
"Lo ringraziamo per aver voluto condividere questa opera speciale con tutta la cittadinanza, per un tributo davvero significativo" ha commentato Pamela Maggi, consigliere comunale sempre particolarmente sensibile ai contenuti insiti nel Giorno del Ricordo. "L'odio è odio, la violenza è violenza, e non c'è bandiera che possa giustificarli" ha proseguito riproponendo le parole del signor Enzo Patuzzi, originario di Calolzio ma residente a Pasturo, che già negli scorsi anni, parlando ai ragazzi, aveva portato in Valle San Martino la sua dolorosa testimonianza di esule giuliano.
Al centro Claudio Todeschini
"Non ci sono vittime di serie A e di serie B, questa è l'occasione per ricordare tutti coloro che hanno subito le conseguenze delle guerre, che hanno avuto sofferenze e perdite" ha aggiunto il sindaco Marco Ghezzi, in fascia tricolore. "Dobbiamo cercare di convivere in modo pacifico e fraterno, non ci sono altre strade possibili" ha concluso, spiegando come anche quest'anno le restrizioni per l'emergenza pandemica non abbiano consentito di organizzare, anche per la recente Giornata della Memoria, iniziative più articolate.
B.P.