Lecco perduta/308: i Ragni alla 'conquista' del campanile di San Nicolò

È un lettore che scrive chiedendo: “I Ragni pensano di riconquistare il campanile di San Nicolò presso la basilica per festeggiare tutti i complimenti ricevuti dal famoso Reinhold Messner nel suo recente volume "Noi, gente di montagna… pionieri e campioni…"". E aggiunge: “Avrei un’idea, un progetto da affiancare alla scalata del “lapis” di 96 metri”.
Allora ricordiamo che la prima singolare scalata dei famosi rocciatori al campanile di San Nicolò doveva essere nella terza domenica di luglio 1987. Nella notte precedente eccezionali piogge avevano colpito la Valtellina provocando la prima, pesantissima esondazione al Pian della Selvetta, nella zona di Morbegno, e, soprattutto, al rifugio di Tartano.


I Ragni, con fumogeni colorati, sul campanile di San Nicolò

Le fotoelettriche dei vigili del fuoco, che dovevano illuminare la struttura, vennero mobilitate per le operazioni di soccorso e la scalata venne sospesa, per poi essere riproposta nel programma pomeridiano della prima domenica di ottobre, antica festa di Lecco. Migliaia di persone seguirono dai cortili dell’oratorio, dal sagrato della basilica, dal parcheggio di via Parini e da strade e piazze circostanti, l’impresa dei Ragni.


Gruppo di Ragni dopo l'impresa con il prevosto mons. Roberto Busti e l'Assessore Pinuccio Castelnuovo

I famosi scalatori dal maglione rosso tornarono sul campanile nella stessa ricorrenza del 1999. La cronaca locale del tempo evidenziava: “Mezz’ora di emozioni e di vertigini intorno al campanile di San Nicolò per festeggiare i 95 anni della costruzione, inaugurata la notte di Natale del 1904. Sei Ragni e due Malnatt sono saliti e discesi dal campanile per circa 90 metri in tre distinte cordate. Vi hanno preso parte rocciatori di prestigio come il presidente dei Ragni Marco Negri e l’himalayano Mario Panzeri, salito sull’Everest e sul K2”.
Sempre la stampa riferiva: “Le tre calate sono state vivacizzate e rese ancora più spettacolari dai fumogeni arancioni impegnati nelle segnalazioni del soccorso alpino; si sono accesi sul tramonto, nella parte terminale del campanile, fra la cella delle campane e l’ornato verso i quadranti dell’orologio. Il tempo incerto e nuvoloso, con sprazzi di pioggia, non ha fermato i Ragni nella loro bella impresa”.


I Ragni Alippi, Castelnuovo, Conti e Pirovano, con giovani esordienti tra i maglioni rossi

Una salita da rilanciare? Per il lettore che ha scritto non vi sono dubbi, ma lo stesso aggiunge una proposta di novità: visto che nelle immediate vicinanze del campanile c’è la lodevole valorizzazione del Nuovo Aquilone, perché non affiancare la salita con la proiezione dei migliori filmati sui nostri Ragni? Sarebbe un mini festival con i video proiettati tra il sabato e la domenica, nel pomeriggio e alla sera. Potrebbe esserci la collaborazione della vice presidente del famoso festival del cinema di montagna di Trento, la lecchese Nicoletta Favaron, recentemente riconfermata in tale prestigioso incarico per il prossimo triennio, dopo la prima nomina che risale al 2018.


Il primo riconoscimento ottenuto dai Ragni da parte del Comune di Lecco
La pergamena di benemerenza del 1964 firmata dal sindaco Alessandro Rusconi

Nella produzione di Nicoletta spicca anche “Prima il dovere” dedicato al ragno Dino Piazza, lecchese di Rancio, presidente del gruppo nelle manifestazioni del ventennale a Lecco del 1966 quando si radunò tra la città e i Resinelli il gotha dell’alpinismo mondiale. Piazza è stato anche il capo spedizione, sempre dei Maglioni Rossi, sui monti della Tatra in Cecoslovacchia, nell’ambito dei rapporti di amicizia con la nostra città tramite l’Azienda Turismo presieduta da Giacomo De Santis, nel 1966/1967, sull’onda di entusiasmo scaturita dalla “primavera di Praga”.
Nel suo recente libro Messner ha scritto, tra l’altro: “Continua la storia gloriosa dei Ragni, gruppo che ha saputo restare attivo nel mondo e in particolare in Patagonia. Sulle tracce di storici campioni come il grande Cassin. O come Casimiro Ferrari, che nel 1973, con Mario Conti, Pino Negri e Daniele Chiappa, portò a termine la prima salita non contestata del Cerro Torre sulla parete ovest, proprio accanto alla Torre Egger".
A.B.
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