Giornata mondiale zone umide: iniziative al Pian di Spagna
Domenica 6 febbraio, nella zona nord delle Riserva Pian di Spagna e lago Mezzola, Legambiente, WWF, CROS Varenna e ORMA, che insieme sorvegliano, difendono e fanno conoscere la Riserva Naturale sotto il nome collettivo OCCHI SUL PIAN DI SPAGNA, hanno “aperto” presso la Cascina Poncetta uno striscione che ricorda il 2 febbraio come Giornata mondiale delle zone umide. “Rispetta, ama, proteggi la Riserva del Pian di Spagna” la scritta esibita.
Nei giorni scorsi, il Presidente della Riserva ha convocato un tavolo tecnico invitando autorità ed enti per trovare una soluzione a questo problema endemico.
"Non è accettabile che, pur sapendo bene di questa triste “usanza locale”, il periodo nella quale si tiene, le condizioni atmosferiche che lo favoriscono... tutti gli anni si debba assistere a questo sfacelo che “sorprende” regolarmente i responsabili della Riserva e che non trova mai colpevoli. Armati solo di normali binocoli e tanta buona volontà, compresa quella di passare ore e ore al freddo delle notti di gennaio e febbraio…qualche anno fa un altro gruppo di Eco-Volontari, nel quale le GEV erano trave portante, misero in atto un servizio di vigilanza avvertendo immediatamente i pompieri al primo accenno di fuochi e per tre anni il Pian di Spagna non bruciò!!" aggiunge Villiam Vaninetti, responsabile del WWF Valtellina e Valchiavenna.
"Se ciò può essere accaduto solo con gli appostamenti volontari perché non dovrebbe essere possibile, con le telecamere termiche e una vigilanza frequente delle guardie provinciali e delle Gev attraverso un efficace coordinamento dell’Ente Riserva?" si interroga Massimo Benazzo, Associazione ORMA.
"Non ci convince la corsa alla pulizia sistematica della Riserva che qualcuno raccomanda – dichiara Lello Bazzi, presidente CROS Varenna – al contrario ci preoccupa, in quanto non riteniamo che la raccomandazione abbia come fine soltanto la raccolta di cartacce e simili, ma si riferisca al taglio delle cosiddette erbacce delle aree marginali. Complessi vegetali che, benché ai più appaiano fonte di disordine e carenza manutentiva, sono piene di vita".
Intanto un gruppo, tra cui famiglie con bambini, ha partecipato alla passeggiata riflessiva per entrare in sintonia con la natura di questo luogo: cammino silenzioso, e soste in cerchio, distanziati, per seguire la parola della maestra di yoga Rossella Gusmeroli.
«La proposta ha raccolto molte adesioni e quindi è stato necessario limitare il numero dei partecipanti come prescrive il Regolamento della Riserva - dichiara Costanza Panella, Legambiente, rappresentante delle Associazioni Ecologiste nella Comunità della Riserva - purtroppo il valore di quest’area umida, la più estesa dell’arco alpino con il suo scrigno di biodiversità non è ancora pienamente compreso dalla comunità locale. Lo testimonia ancora una volta il vasto incendio, con tutta probabilità doloso che ha distrutto ettari di canneto e tutta la microfauna che lo abitava».Nei giorni scorsi, il Presidente della Riserva ha convocato un tavolo tecnico invitando autorità ed enti per trovare una soluzione a questo problema endemico.
"Non è accettabile che, pur sapendo bene di questa triste “usanza locale”, il periodo nella quale si tiene, le condizioni atmosferiche che lo favoriscono... tutti gli anni si debba assistere a questo sfacelo che “sorprende” regolarmente i responsabili della Riserva e che non trova mai colpevoli. Armati solo di normali binocoli e tanta buona volontà, compresa quella di passare ore e ore al freddo delle notti di gennaio e febbraio…qualche anno fa un altro gruppo di Eco-Volontari, nel quale le GEV erano trave portante, misero in atto un servizio di vigilanza avvertendo immediatamente i pompieri al primo accenno di fuochi e per tre anni il Pian di Spagna non bruciò!!" aggiunge Villiam Vaninetti, responsabile del WWF Valtellina e Valchiavenna.
"Se ciò può essere accaduto solo con gli appostamenti volontari perché non dovrebbe essere possibile, con le telecamere termiche e una vigilanza frequente delle guardie provinciali e delle Gev attraverso un efficace coordinamento dell’Ente Riserva?" si interroga Massimo Benazzo, Associazione ORMA.
"Non ci convince la corsa alla pulizia sistematica della Riserva che qualcuno raccomanda – dichiara Lello Bazzi, presidente CROS Varenna – al contrario ci preoccupa, in quanto non riteniamo che la raccomandazione abbia come fine soltanto la raccolta di cartacce e simili, ma si riferisca al taglio delle cosiddette erbacce delle aree marginali. Complessi vegetali che, benché ai più appaiano fonte di disordine e carenza manutentiva, sono piene di vita".