'No all'asfalto ai piedi del Resegone': lanciata una petizione online
"No all'asfalto ai piedi del Resegone e sulla Costa del Palio": questo lo slogan che accompagna la petizione lanciata online nelle scorse ore con l'obiettivo di bloccare il progetto (ancora in itinere e presentato di recente al Consiglio Regionale) per la realizzazione di una strada carrabile per collegare la Valle Imagna con il piccolo paese di Morterone e con il Culmine di San Pietro verso la Val Taleggio.
"Attualmente - si legge nel testo che accompagna il lancio della petizione, a cura di Claudio Gilio e Arianna Cecchini, accompagnatrice di media montagna - esiste già una rete di strade agro-silvo-pastorali con fondo in ghiaia, terra battuta o calcestruzzo in buono stato di manutenzione e agevolmente percorribili con trattori, pick-up e in generale mezzi per il lavoro in alpeggio. La nuova carrabile insisterebbe su luoghi tutelati, di particolare pregio paesaggistico ed interesse naturalistico, quale per esempio la Costa del Palio, una successione di modeste elevazioni poste a nord del Monte Resegone".
Con la petizione - spiegano sempre i promotori - si chiede dunque di bloccare il finanziamento e la realizzazione dell'opera perchè:
- una strada asfaltata, con il suo bagaglio di traffico, rumore e parcheggi danneggerebbe in modo grave ed irreparabile una porzione di territorio finora risparmiata dal degrado del paesaggio e dalla perdita di identità dei luoghi, che invece affliggono molte zone montana delle provincie di Bergamo e Lecco;
- esiste già una buona rete di strade "bianche" utili al lavoro in alpeggio ed in bosco e perfette per il passaggio di ciclisti ed escursionisti;
- l'asfalto e gli escavatori non sono la cura allo spopolamento della montagna ed al degrado del suo tessuto economico. Al contrario sono vettori di danni irreparabili al paesaggio e all'ambiente, portatori di omologazione territoriale che viola l'identità e la specificità dell'ambiente montano abitato;
- una onesta attenzione della politica per l'economia ed il territorio di montagna dovrebbe sviluppare soluzioni di qualità e ad hoc, che concilino il sostegno alle attività economiche, la tutela del paesaggio, la sostenibilità ambientale ed economica, il turismo di qualità. Scavare ed asfaltare sono invece gesti miopi e violenti, che guardano all'oggi dimenticando il passato ed ignorando dolosamente il domani;
- i quasi 5 milioni di euro di denaro pubblico previsti per questa inutile opera, possono essere investiti nella sistemazione e messa in sicurezza della strada carrabile Ballabio-Morterone, per la manutenzione delle strade agrosilvopastorali esistenti, per progetti sostenibili di promozione territoriale, sostegno per investimenti delle attività economiche attive, sostegno a start-up, valorizzazione del turismo sostenibile.
"Difendiamo e valorizziamo la montagna, il suo territorio e il suo tessuto sociale ed economico, e rifiutiamo la logica dell’omologazione territoriale" concludono i promotori. "Diciamo no ad una nuova e inutile strada asfaltata, alla violenza ambientale, alla bruttezza ed alla devastazione. DICIAMO NO ALLA CARRABILE DELLE TRE VALLI".
Per firmare la petizione CLICCA QUI.
"Attualmente - si legge nel testo che accompagna il lancio della petizione, a cura di Claudio Gilio e Arianna Cecchini, accompagnatrice di media montagna - esiste già una rete di strade agro-silvo-pastorali con fondo in ghiaia, terra battuta o calcestruzzo in buono stato di manutenzione e agevolmente percorribili con trattori, pick-up e in generale mezzi per il lavoro in alpeggio. La nuova carrabile insisterebbe su luoghi tutelati, di particolare pregio paesaggistico ed interesse naturalistico, quale per esempio la Costa del Palio, una successione di modeste elevazioni poste a nord del Monte Resegone".
Con la petizione - spiegano sempre i promotori - si chiede dunque di bloccare il finanziamento e la realizzazione dell'opera perchè:
- una strada asfaltata, con il suo bagaglio di traffico, rumore e parcheggi danneggerebbe in modo grave ed irreparabile una porzione di territorio finora risparmiata dal degrado del paesaggio e dalla perdita di identità dei luoghi, che invece affliggono molte zone montana delle provincie di Bergamo e Lecco;
- esiste già una buona rete di strade "bianche" utili al lavoro in alpeggio ed in bosco e perfette per il passaggio di ciclisti ed escursionisti;
- l'asfalto e gli escavatori non sono la cura allo spopolamento della montagna ed al degrado del suo tessuto economico. Al contrario sono vettori di danni irreparabili al paesaggio e all'ambiente, portatori di omologazione territoriale che viola l'identità e la specificità dell'ambiente montano abitato;
- una onesta attenzione della politica per l'economia ed il territorio di montagna dovrebbe sviluppare soluzioni di qualità e ad hoc, che concilino il sostegno alle attività economiche, la tutela del paesaggio, la sostenibilità ambientale ed economica, il turismo di qualità. Scavare ed asfaltare sono invece gesti miopi e violenti, che guardano all'oggi dimenticando il passato ed ignorando dolosamente il domani;
- i quasi 5 milioni di euro di denaro pubblico previsti per questa inutile opera, possono essere investiti nella sistemazione e messa in sicurezza della strada carrabile Ballabio-Morterone, per la manutenzione delle strade agrosilvopastorali esistenti, per progetti sostenibili di promozione territoriale, sostegno per investimenti delle attività economiche attive, sostegno a start-up, valorizzazione del turismo sostenibile.
"Difendiamo e valorizziamo la montagna, il suo territorio e il suo tessuto sociale ed economico, e rifiutiamo la logica dell’omologazione territoriale" concludono i promotori. "Diciamo no ad una nuova e inutile strada asfaltata, alla violenza ambientale, alla bruttezza ed alla devastazione. DICIAMO NO ALLA CARRABILE DELLE TRE VALLI".
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