Calolzio: 100 anni per 'l'americano' Martino Montanelli, una vita piena di incontri e passioni
Calolzio ha un nuovo centenario. E che centenario... Si tratta del signor Martino Montanelli, residente in paese dal 1977 e nonno di un nipote e due pronipoti. A raccontare la sua interessante storia, che parte e si sviluppa per alcuni tratti negli Stati Uniti, è l'assessore Tina Balossi, che ha avuto la possibilità di conoscerlo personalmente lo scorso 1° gennaio, nel giorno del suo compleanno, e che oggi, insieme al sindaco Marco Ghezzi, gli porge gli auguri di tutta la comunità per il traguardo di un "secolo" pienamente vissuto, "con l'orgoglio di avere sul territorio un personaggio che conserva un patrimonio di conoscenze e di esperienze da tramandare". Dalla California a Lecco, poi a Brooklyn e in Normandia: un'esistenza quasi romanzesca, quella del signor Martino, costellata di incontri, passioni e "avventure", come ben tratteggiato dall'assessore Balossi in attesa del prossimo "appuntamento" con il neo centenario (il primo di sesso maschile conosciuto nel corso del suo mandato), che sicuramente saprà svelare ulteriori "chicche" e speciali aneddoti.
Ecco il suo racconto:
Martino è una persona dall’aspetto esile, dai modi gentili e cordiali, proprio come me lo immaginavo. Nonostante l’età conserva ancora una discreta autonomia e si emoziona facilmente.
Mi presento e gli dico che mi piacerebbe conoscere la sua storia, lui mi osserva e mi dice: ”Bisogna comprendere l’animo della persona che ti sta di fronte prima di scrivere il racconto della sua vita”.
Dice che la sua testa è sempre in movimento, piena di mille cose da fare, da pensare. Tanti sono i ricordi e così comincia a raccontare...
Mi presento e gli dico che mi piacerebbe conoscere la sua storia, lui mi osserva e mi dice: ”Bisogna comprendere l’animo della persona che ti sta di fronte prima di scrivere il racconto della sua vita”.
Dice che la sua testa è sempre in movimento, piena di mille cose da fare, da pensare. Tanti sono i ricordi e così comincia a raccontare...
Tina Balossi e Martino Montanelli
A 17 anni si è realizzato il suo grande desiderio e cioè tornare a vivere negli Stati Uniti: suo padre lo ha accompagnato al porto di Genova e da solo è tornato a New York, esattamente a Brooklyn, nel ranch dello zio Angelo e lì ha costruito la sua vita.
Mentre conversiamo scorrono nella sua mente luoghi e ricordi, come se li stesse rivivendo. Ha una lunga vita da raccontare, numerosi eventi ed esperienze vissute che hanno tracciato la sua personale avventura fino a qui…e lo fa con semplicità e modestia proprie delle persone sagge. Ha studiato da hair stylist, è stato insegnante di ballo moderno e cameriere, riuscendo a svolgere contemporaneamente anche tre lavori diversi.
A New York lavorava nella Radio “Whom” con il nome d’arte di Martino Monti, conduttore di un suo programma che si chiamava “La voce in italiano per gli italiani d’America”. Proprio nel suo programma ha avuto la possibilità di avere come ospiti persone molto importanti e famose: Mike Bongiorno con cui ha lavorato proprio nell’emittente radiofonica, Domenico Modugno, Vittorio De Sica, Johnny Dorelli e suo padre, il tenore Nino D’Aurelio, rimanendo amici per anni.
Un ricordo intenso è riservato al pugile italiano Primo Carnera, un omaccione grande e robusto tanto che, quando si sono stretti la mano, quella di Martino è sparita in quella del campione. Martino ricorda che a fine carriera Primo Carnera stava tornando con la sua famiglia in Italia e si erano accomodati nell’ultimo livello della nave. Il comandante, saputo della sua presenza, scese con alcuni membri dell’equipaggio e lo fece salire con la sua famiglia in prima classe.
Un ricordo intenso è riservato al pugile italiano Primo Carnera, un omaccione grande e robusto tanto che, quando si sono stretti la mano, quella di Martino è sparita in quella del campione. Martino ricorda che a fine carriera Primo Carnera stava tornando con la sua famiglia in Italia e si erano accomodati nell’ultimo livello della nave. Il comandante, saputo della sua presenza, scese con alcuni membri dell’equipaggio e lo fece salire con la sua famiglia in prima classe.
Nel periodo della Seconda Guerra mondiale, Martino viene arruolato per circa tre anni nel Corpo di Fanteria d’appoggio nell’esercito americano.
In questo periodo a New York, durante una rappresentazione teatrale, ha conosciuto Josephine, una italoamericana che diventerà sua moglie. Alla giovane coppia fu concesso di stabilirsi in un piccolo appartamento nel campo militare dove restarono fino al suo congedo. Dal matrimonio sono nati due figli: Maria e Martin che vive ora con lui.
Il 6 giugno del 1944 era tra i soldati dello sbarco in Normandia, sulla spiaggia francese di Omaha Beach, e mi mostra una foto ricordo dove si vedono alcune navi da sbarco.
Una volta tornato in Italia ha sempre avuto grande passione per lo sport e per ben 45 anni ha fatto parte del gruppo dei marcia-podisti di Lecco, conservando i molti trofei delle gare disputate. Non solo: è anche pittore e numerosi sono i suoi dipinti che fanno bella mostra nel salotto. Ancora oggi riceve con felicità ed emozione telefonate e biglietti d’auguri dalle persone che ha avuto modo di conoscere in passato.
Per concludere gli chiedo se ha qualche consiglio da dare ai giovani di oggi. Lui non ne vuole dare perché dice “che loro camminano veloci” ….Ci diamo appuntamento all’anno prossimo per proseguire il racconto della sua vita, vissuta in modo intenso con tante vicissitudini e passioni che si scoprono man mano se si rimane a chiacchierare con lui.
Grazie signor Martino per aver condiviso con noi i suoi preziosi ricordi.