Mandello: eco-nuotata nelle acque del Lago, un 'tuffo' contro la dispersione delle plastiche e i cambiamenti climatici

Una eco-nuotata per il Lago e l'ambiente. Una quindicina le persone che nella mattinata di oggi, sabato 8 gennaio, si sono tuffate nelle gelide acque mandellesi per lanciare, per il quarto anno, un messaggio "green" contro la dispersione delle plastiche e il cambiamento climatico.




L'iniziativa, che si è svolta a partire dalle 11.00 nella zona dei Giardini Pubblici di Piazza Garibaldi, è stata organizzata dalle associazioni ambientaliste lecchesi e lombarde, con il sostegno del Comune di Mandello e del gruppo "I Laghée" che ha messo a disposizione alcune barche: a cimentarsi nell'impresa i componenti della squadra italiana di Nuoto in Acque Gelide (IISA Italy), atleti esperti e allenati ad affrontare gare in mari o laghi a latitudini e longitudini "estreme", che hanno coperto una distanza complessiva di circa 1.500 metri - con l'acqua a una temperatura di circa 6 gradi - visibile per la sua totalità dalla riva mandellese.



Enzo Favoino



Uno sforzo non da poco per loro, a livello tanto fisico quanto psicologico, ma compiuto per un'importante causa: l'obiettivo, infatti, era quello di sostenere l'impegno delle associazioni in cabina di regia dell'evento, attestando il loro amore per i diversi spazi d'acqua, sollecitando il rispetto dell'ambiente e promuovendo l'adozione di stili di vita sostenibili e attenti alla riduzione, al riuso e al riciclo dei rifiuti, con lo scopo di minimizzare gli impatti sulla natura. L'eco-nuotata, inoltre, ha voluto porre l'accento soprattutto sull'emergenza dovuta alla dispersione delle plastiche nei laghi e nei mari, sui temi relativi al riscaldamento globale - motivo per il quale gli atleti hanno affrontato la traversata "a freddo", ovvero senza ausilio di muta - e sul contributo delle pratiche Rifiuti Zero alla riduzione dei gas serra.

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A guidare il gruppo di temerari Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe, che ha dato il via alla sua nuotata, insieme a un amico, nella zona nei pressi del cannone, per poi ricongiungersi con gli altri atleti a metà "strada" per un tratto condiviso. "Possiamo sembrare un po' folli ma questa iniziativa è diventata un appuntamento bello e ricorrente, che solo lo scorso anno non si è potuto svolgere a causa delle norme in vigore" ha commentato il ricercatore. "Lo sport ha sempre un potenziale di attrazione e curiosità, fa notizia, ed è bello scendere in campo - in questo caso in acqua - per una causa in cui crediamo. L'Europa ha adottato un'agenda di impegni preziosissima, ha assunto una forte responsabilità sul tema, ma non basta: ogni anno vengono disperse nell'acqua dieci milioni di tonnellate di plastica, in sostanza l'equivalente di un camion al minuto. Oltre ad avere conseguenze sulla bellezza dei luoghi, questo fenomeno finisce per danneggiare fortemente anche la catena alimentare, nella quale ogni settimana entrano ben cinque grammi di microplastiche. Non possiamo più permetterci questo scenario, che peraltro va verso un peggioramento: a questi ritmi, entro il 2040 la dispersione andrebbe a triplicare".




"Le direttive per ridurre questo problema sono fondamentali, ma è necessario anche aumentare la consapevolezza e la responsabilizzazione dei cittadini, a partire dagli acquisti consapevoli per ridurre il più possibile la plastica monouso" ha concluso Favoino. "Ciascuno di noi può e deve fare la propria parte per migliorare le cose".
Una quindicina, come dicevamo, i partecipanti alla eco-nuotata, il numero maggiore di sempre, tutti membri della squadra italiana di Nuoto in Acque Gelide che il prossimo febbraio sarà impegnata nei Mondiali in Polonia.


L'arrivo



Non casuale nemmeno la location scelta per l'evento: come ha sottolineato sempre Enzo Favoino, infatti, le rilevazioni della Goletta dei Laghi di Legambiente hanno fatto emergere un notevole inquinamento da microplastiche per il Lario, ancor più evidente, a onor del vero, sul ramo comasco. "Ad ogni modo questa zona è splendida, tanto più in una giornata come questa" ha concluso il "capitano" dei nuotatori, prima di "scaldarsi" per il tuffo. "Ecco perchè dobbiamo tutelarla, prendercene cura sempre".

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B.P.
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