Premana: niente cavalcata ma 'I Tre Re' risuonano in Chiesa
"Ci piace immaginare il procedere dei premanesi, con asinelli o muli a trasportare i Magi con i loro doni lungo le strette vie del paese, con i passi illuminati da lanterne - hanno spiegato i componenti del gruppo - Un paese di terra e di ferro, con l'imponente Silenzio della montagna interrotto dal rumore dei passi sulla neve e soprattutto dalle note del maestoso canto che esce timido dapprima da poche gole, per poi gonfiarsi nel petto di tutti i partecipanti. Un'ode, una storia, una preghiera, una testimonianza, un testo ricco di passione e tradizione, che viene innalzato dalla terra al cielo".
Don Roberto Bellati nell'omelia ha ricordato come "L' Epifania è la festa della fede, contiene tutto il mistero come l'apparizione dei magi, il cammino e tutte le difficoltà che comporta. La fede va cercata". E ancora, facendo riferimento sempre alla difficoltà del cammino della fede, il sacerdote ha elevato ad esempio ancora i Magi: "durante il loro cammino avranno avuto dei dubbi eppure hanno avuto il coraggio di andare avanti. La chiesa sinodale è un popolo in cammino, sempre ad approfondire e noi viviamo la fede nella comunità: ci salviamo insieme, ognuno impara dall'altro e si fa responsabile di tutti. L'Epifania è importante per mettere a frutto i doni del Natale, la tentazione di autonomia di fronte alla vita non deve farci legare alle cose ma deve capire il senso profondo dell'esistenza. Che questa giornata ci aiuti a vivere la ricerca e lo stupore dei Magi, sempre alla ricerca e all'approfondire" ha concluso don Roberto.
Anche quest'anno, a Premana, la tradizione non si è fermata. E' stata onorata in modo differente per offrire qualcosa per riscaldare i cuori come recita la strofa del canto con cui tutti sono cresciuti e che accompagna alla natività: "l'amabil Signor si merita i doni assieme ai nostri cuor".