Lecco perduta/301: a Natale il Premio di Bontà dell'ELMA
Il Premio di Bontà dell’Ente Lecchese Manifestazioni giunse, nel Natale 2003, all’edizione del mezzo secolo e aprì le celebrazioni cinquantenarie dell’ELMA costituita nel 1954. Il presidente Renato Corbetta ebbe modo di ricordare: “Nella riunione svoltasi nell’autunno 1954, presso la sede dell’Unione Commercianti in via Cairoli, decidemmo di trasformare il comitato per l’arrivo a Lecco di una tappa del Giro della Svizzera nel nuovo ente di volontariato per organizzare manifestazioni nel nostro territorio. Decidemmo di promuovere a fine ottobre la cento chilometri internazionale di marcia in collaborazione con la Gazzetta dello Sport, nonchè per Natale il Premio di Bontà. Sono state - concluse Corbetta - le prime manifestazioni dell’ELMA nell’arco di una storia ormai lunga mezzo secolo”.
Renato Corbetta presenta un'iniziativa ELMA tra il sindaco Giuseppe Pogliani e il prevosto mons. Roberto Busti
Le prime edizioni sono state riservate a cittadini di Lecco e dell’immediato circondario; nel 1958 il premio venne poi allargato a tutti i residenti nella provincia di Como. Nei primi anni il conferimento dei riconoscimenti è avvenuto la sera della vigilia di Natale e anche nella mattinata del 25 dicembre. Nel periodo successivo la cerimonia si svolgeva poi quasi sempre nella sede municipale del Comune, nella domenica precedente il Natale.
Renato Corbetta con il patron del Giro d'Italia, Vincenzo Torriani
Il Premio di Bontà ha visto alla ribalta circa 250 umili ma efficaci protagonisti di gesti di attenzione al prossimo bisognoso. I primi protagonisti furono i lecchesi Paolina Spreafico, Rina Corti e Ferruccio Mascherpa. L’anno successivo (1955), tra i cinque insigniti vi era Zaira Spreafico, lecchese del quartiere San Giovanni, prima collaboratrice di don Luigi Monza con la Nostra Famiglia e con le Piccole Apostole della Carità. Nel 1959 venne conferito al prevosto mons. Giovanni Borsieri.
Il dott. Aldo Rossi, presidente della giuria del Premio di Bontà dell'ELMA
Nell’elenco dei premiati si possono riconoscere protagonisti silenziosi, ma quanto mai operosi, di abnegazione e senso di impegno verso il prossimo, come il cooperatore Roberto Maitre dell’oratorio San Luigi, Domenico Schellino del Toniolo, Pierino Pozzoli del quartiere Castello, padre Cesare Colombo, missionario dei lebbrosi in Birmania, ma anche i volontari ospedalieri, l’AIDO di Malgrate, gli Amici di Valmadrera e altri ancora. Nel 1988 il riconoscimento più singolare nella storia del premio, quello assegnato a giovani militari di leva del 23° battaglione di stanza a Como che, in libera uscita dalla caserma, dedicavano il tempo libero all’assistenza degli anziani di una Casa di riposo.
Il giornalista Angelo Sala, autore della ricerca sul Premio di Bontà
A.B.