Lecco perduta/300: le 'targhette' del nostro lago nella darsena sociale della Canottieri
C’è un segmento di storia un po’ nascosto sul muro a settentrione della darsena sociale della Canottieri Lecco; merita di essere ricordato perché documenta i primati raggiunti dalle acque alte in occasione di periodi straordinari di pioggia. La darsena è oggi occupata dai natanti del turismo nautico, ma è stata negli anni ’50 il campo di gara delle nuotatrici azzurre tricolori della Canottieri Lecco, ricordate recentemente con la scomparsa di Nucci Solari, che abitava a Garlate, ma che era lecchese della vecchia contrada del Lazzaretto ed aveva imparato a nuotare uscendo in barca con il papà pescatore.
Antonio Servedio colloca la marmetta del 2012
Tornando alle targhe, il livello record è quello del 3 novembre 1928, quando l’acqua coprì tutta la strada a lago dell’arco compreso dall’attuale via Nazario Sauro sino all’imbarcadero, rendendo molto difficoltose le operazioni di carico e scarico dai comballi e dalle gondole nella base portuale di piazza Cermenati. C’è subito da evidenziare che il livello raggiunto nel 1928, secondo il parere degli esperti, sarà difficilmente ripetibile in quanto è entrata in funzione negli anni ’40 la grande diga con paratie mobili tra Olginate e Vercurago, che può condizionare corso e livello del fiume stesso.Una panoramica sulle targhe consente di ricostruire alluvioni storiche che hanno riguardato tutto il corso dell’Adda, il Lario ed anche la tragedia del Polesine investito da una furiosa esondazione del Po nel 1951 e dove si distinse nelle operazioni di soccorso la squadra organizzata dalla città di Lecco, guidata dal sindaco Ugo Bartesaghi con barcaioli e pescatori di Pescarenico.
Due immagini della storica esondazione del novembre 1928
Una striscia marmorea recente è quella del 27 novembre 2012, punta massima dell’alluvione che ha interessato tutta la provincia di Lecco e che deve essere ricordata per la spaventosa frana avvenuta a Bindo di Cortenova, in Valsassina. Il livello del lago superò, nel 2012, di tre centimetri l’esondazione del 1987, collegata alla tragedia della Valtellina con le devastazioni che investirono l’alta provincia di Sondrio, dopo che l’Adda era divenuta furiosa ed incontenibile al termine di piogge diluviali e con disgelo di nevi ad alta quota. La striscia del 2012 indica che il lago ha raggiunto un livello di meno 30 centimetri del record del 3 novembre 1928.Altra esondazione lariana che è ricordata con la targhetta è quella di inizio novembre 1976. Al termine di una settimana di eccezionale maltempo si registrò la frana in località Fornasette, tra Olginate ed Airuno, che cancellò un tratto di binari dell’importantissima linea ferroviaria Milano-Lecco. La linea rimase interrotta per settimane, con notevole disagio di pendolari diretti verso o provenienti dal capoluogo lombardo. Si accampò a Lecco, nell’ormai abbandonata caserma Sirtori dai militari della Legnano, un reparto del Genio Ferrovieri di stanza a Bologna, che realizzò un viadotto di emergenza, in attesa di dare inizio ai lavori di ruipristino generale del tratto devastato.
La darsena della Canottieri con le gare di nuoto
La Canottieri Lecco, collocando le nuove marmette sul muretto dei primati contribuisce ad un’informazione pratica di storia lacustre. Le “strisce” della Canottieri (società fondata nel 1895) non tengono evidentemente conto delle alluvioni dell’Ottocento, quando il lago raggiunse anche i portici della casa natale di Antonio Stoppani, nell’allora piazza del Mercato, oggi XX Settembre.“Segni” di due eccezionali esondazioni si possono anche notare, pur scolorite dal tempo, sul muretto vicino al Bar dei Girasoli, nello stabile con le lunghe terrazze che i lecchesi delle generazioni strascorse chiamavano del “Sunzin”.
La data del primato dell’Ottocento, sotto i portici vecchi dell’allora piazza del Mercato, è quella del 20 settembre 1829.
A.B.