L'AVIS provinciale sempre più... 'in forma': anche nel '20, donazioni ben oltre la media
Passano gli anni, ma l'AVIS provinciale di Lecco non invecchia mai. Anzi, l'associazione che raccoglie tutti i donatori di sangue delle 18 sezioni del territorio - oltre 15.000, ad oggi - appare più in forma che mai, con una vitalità e un impegno che la pongono sempre su livelli di "rendimento" ben superiori sia a quelli regionali che a quelli nazionali. A parlarne, con comprensibile orgoglio, è stato il presidente Bruno Manzini nel presentare il bilancio sociale 2020, lo strumento utilizzato per rendicontare in maniera puntuale a tutti gli stakeholder l'attività di AVIS in tutte le sue articolazioni.
Bruno Manzini
"Nella nostra provincia possiamo contare su 44 donatori ogni 1.000 abitanti, contro i 26 della Lombardia e i 20 dell'Italia" ha esordito il "numero uno" del sodalizio in conferenza stampa. "Anche per numero di "prelievi" siamo ben sopra alla media, con 80 donazioni di sangue e plasma contro le 45 della Regione e le 32,5 della Penisola, sempre ogni 1.000 residenti (il totale si attesta a 26.753). E tutto ciò nell'anno della pandemia, in cui quest'ultimo dato ha subito sì un lieve decremento del 5%, ma dovuto soprattutto al fatto che i centri trasfusionali di Lecco e Merate non avevano bisogno di sacche, dal momento che tutta l'attività ospedaliera, o quasi, era concentrata sulla lotta al Covid. L'obiettivo è sempre quello di non sprecare nulla, neanche una goccia di sangue: ecco perchè, sulle circa 27.000 unità raccolte, "solo" 12.000 sono state utilizzate localmente, mentre le altre sono state inviate nel milanese o altrove, dove c'era una maggiore richiesta".
A far ben sperare è anche l'analisi delle fasce d'età: il 30% dei donatori della provincia, infatti, ha meno di 35 anni, un aspetto che, ha sottolineato ancora Bruno Manzini, "ci garantisce una buona continuità nel tempo, considerando che ogni dodici mesi dobbiamo "depennare" dagli elenchi gli over 65, come stabilito da regolamento". "Tutti i gruppi e le sezioni - dalla Valsassina al Lago, passando per il capoluogo, la Valle San Martino e la Brianza - sono attivi e in crescita, grazie al loro forte radicamento sul territorio. Anche nel 2020, nonostante le difficoltà di un anno così particolare, pressochè tutte hanno segnalato un incremento di nuovi soci: le poche riduzioni, come quella di Lecco del -9.19%, sono dovute sostanzialmente al riesame periodico della posizione dei donatori inattivi da tempo, che ha portato alla cancellazione di un po' di iscritti dai registri. E un'altra notizia positiva è che il 2021 sembra essere andato altrettanto bene, visto che i primi dati ufficiosi parlano già di un aumento delle donazioni di circa il 15%: non possiamo che esserne felici e continuare su questa strada, anche se sappiamo che non sarà facile mantenere sempre questi livelli".
Nel 2020, inoltre, l'AVIS provinciale ha rinnovato la convenzione con l'ASST di Lecco grazie alla quale, insieme all'ALDE (Associazione Lariana Donatori di Sangue, Emocomponenti E Midollo Osseo), contribuisce ad ampliare gli orari di attività del centro trasfusionale, aperto anche al giovedì pomeriggio e due sabati al mese, così da consentire a più persone di recarsi a donare.
L'AVIS ha fatto la propria parte, infine, anche per quanto riguarda il plasma iperimmune, considerato in un primo momento come una possibile cura per il Covid. "Lo scorso anno ne abbiamo raccolte circa 2.000 unità, offrendo ancora una volta un importante contributo a livello regionale: nel 2021, però, l'iniziativa si è praticamente fermata, anche perchè le evidenze scientifiche sembrano aver smentito l'efficacia di questa terapia" ha concluso Bruno Manzini, non prima di aver rivolto un appello: "Di sangue c'è sempre bisogno, se vero che ogni giorno in Italia più di 1.800 persone hanno bisogno di una trasfusione. Per donare basta avere compiuto i 18 anni, pesare almeno 50 chili ed essere in buona salute, al resto pensiamo noi: è un piccolo gesto, ma che può offrire a qualcuno la possibilità di continuare a vivere".
B.P.