LILT: anche Lecco aderisce alla campagna contro i tumori maschili
Anche la LILT – Associazione Provinciale di Lecco APS aderisce a LILT for Men – Percorso Azzurro, la campagna nazionale che ogni mese di novembre punta i riflettori sui tumori maschili. Tra le iniziative di quest’anno, il sodalizio ha dedicato le visite urologiche di prevenzione ai volontari della Croce Rossa Casatese e della Croce Bianca di Merate, oltre a una serata informativa in programma giovedì 9 dicembre alle ore 20.45 presso la sala consiliare del Comune di Cassago Brianza come riconoscimento per la fedeltà alla loro missione soprattutto durante il periodo Covid.
La pandemia in corso non sembra avere inciso in maniera significativa sugli atteggiamenti verso la tutela della salute dei maschi italiani: essi, in particolare, mostrano ancora reticenza verso la prevenzione dei tumori, e sebbene il Covid abbia leggermente alzato l’attenzione, poco sono cambiate le paure e gli atteggiamenti di fondo. Ciò si evince anche da una ricerca condotta nella scorsa primavera per la LILT nazionale. Su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 64 anni, è stato portato alla luce un atteggiamento diffuso di sottovalutazione del rischio e di sopravvalutazione delle proprie conoscenze e competenze, che rimangono generiche, soprattutto in ambito oncologico.
Eppure, sempre secondo tale ricerca, i tumori rimangono la malattia più temibile per il 69% degli intervistati, molto più di altre patologie neurodegenerative, cardiologiche, epatiche altrettanto gravi o del diabete. Da questo punto di vista colpisce che oltre il 50% del campione intervistato dichiari di non avere mai fatto visite di controllo, e che il dato cambi di poco anche tra coloro che si sentono a rischio. Con particolare riferimento ai tumori maschili, il 74% dice di non essersi mai sottoposto a una visita ai testicoli, dato che arriva al 77% tra i giovani. Vanno leggermente meglio gli screening che interessano la prostata tra gli over 50, dove la maggior parte degli intervistati ha fatto un controllo almeno una volta nella vita, segno che le campagne di prevenzione su questa patologia hanno dato i loro frutti.
“Questa ricerca evidenzia una carenza di educazione alla salute: gli uomini italiani non sembrano consapevoli a sufficienza dei rischi e trascurano la minaccia dei tumori maschili” afferma Silvia Villa, presidente della LILT Provinciale. “Per questo aderiamo annualmente alla campagna Percorso Azzurro ricordando loro l’importanza del controllo periodico; soprattutto bisogna sensibilizzare i più giovani, che hanno la cattiva abitudine di ricorrere a internet quando hanno un problema di salute e che andrebbero accompagnati in un percorso di cultura della prevenzione”.
La pandemia in corso non sembra avere inciso in maniera significativa sugli atteggiamenti verso la tutela della salute dei maschi italiani: essi, in particolare, mostrano ancora reticenza verso la prevenzione dei tumori, e sebbene il Covid abbia leggermente alzato l’attenzione, poco sono cambiate le paure e gli atteggiamenti di fondo. Ciò si evince anche da una ricerca condotta nella scorsa primavera per la LILT nazionale. Su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 64 anni, è stato portato alla luce un atteggiamento diffuso di sottovalutazione del rischio e di sopravvalutazione delle proprie conoscenze e competenze, che rimangono generiche, soprattutto in ambito oncologico.
Eppure, sempre secondo tale ricerca, i tumori rimangono la malattia più temibile per il 69% degli intervistati, molto più di altre patologie neurodegenerative, cardiologiche, epatiche altrettanto gravi o del diabete. Da questo punto di vista colpisce che oltre il 50% del campione intervistato dichiari di non avere mai fatto visite di controllo, e che il dato cambi di poco anche tra coloro che si sentono a rischio. Con particolare riferimento ai tumori maschili, il 74% dice di non essersi mai sottoposto a una visita ai testicoli, dato che arriva al 77% tra i giovani. Vanno leggermente meglio gli screening che interessano la prostata tra gli over 50, dove la maggior parte degli intervistati ha fatto un controllo almeno una volta nella vita, segno che le campagne di prevenzione su questa patologia hanno dato i loro frutti.
“Questa ricerca evidenzia una carenza di educazione alla salute: gli uomini italiani non sembrano consapevoli a sufficienza dei rischi e trascurano la minaccia dei tumori maschili” afferma Silvia Villa, presidente della LILT Provinciale. “Per questo aderiamo annualmente alla campagna Percorso Azzurro ricordando loro l’importanza del controllo periodico; soprattutto bisogna sensibilizzare i più giovani, che hanno la cattiva abitudine di ricorrere a internet quando hanno un problema di salute e che andrebbero accompagnati in un percorso di cultura della prevenzione”.