Lecco perduta/282: dalle serate con l’anguria al caffè concerto
Tuffo nella Lecco estiva del passato, quando c’erano i chioschi all’aperto e vi erano le partite serali di bocce. Un'estate lontana, con ore di ricerca del fresco, della brezza vespertina, del refrigerio che allontanava la calura. Sere in città, quando le vacanze erano molto meno di moda e di massa ed il “deserto” di agosto si presentava limitato e contenuto: c’erano le sere delle angurie, della granatine, del gelato, della lotteria con il “baraccone” affidata alle buste di “prendi ed apri”. La Canottieri Lecco, con la sua terrazza sul lago, era angolo ricercato e privilegiato. C’erano le passeggiate popolari, tra il verde dei giardini presso il monumento ai Caduti.
Gruppi di amici sostavano sulle panchine del golfo sino al “pontile”. Le passeggiate di altri arrivavano presso il monumento a Stoppani, ed i più coraggiosi anche più avanti, al bar distributore Brick Tamoil, quasi alle Caviate, pompa di benzina aperta a Lecco nel 1932.
Titoli della stampa lecchese per il caffè concerto
Sino al 1970 il Caldone scoperto, da viale Dante alla foce, era un brivido d’aria che attraversava il centro cittadino, lungo viale Dante e piazza Manzoni. Si tirava tardi presso i chioschi di anguria, i “carrettini” volanti dei gelati, le granatine del Marcel, sull’angolo del vicolo Canonica con piazza Cermenati. Si faceva tardi nei vasti cortili delle case popolari, sulle ventilate ringhiere dei lunghi terrazzi, ad anche sotto i pergolati dei campi di bocce che accompagnavano tante trattorie e ristori, dal centro alla periferia.
Negli anni ’60 del Novecento tutto sembrava facile e possibile, con il “boom economico”. I lecchesi d’estate guardavano alla costruenda funivia verso Erna ed a quella progetta ma mai realizzata, dal Brick-Caviate sino al Forcellino dei Piani Resinelli. Si commentava allora “Con le funivie sarà comodo trovare aria fresca. Qualche minuto sulla fune e lassù la calura della città sarà veramente lontana”. Ma non tutto venne realizzato e rimasero sogni d’estate, guardando lago e monti, quasi a cercare il destino, il futuro in un cielo pieno di stelle.
Due complessi che hanno partecipato all'iniziativa caffè concerto
Il primo “passaggio” da serate popolari a quelle più “eleganti” con un pizzico di mondanità risale agli anni 1965/1966. E’ stata L’Azienda Turismo, con la presidenza di Giacomo De Santis, in collaborazione con l’associazione alberghi e pubblici esercizi, a lanciare l’iniziativa del “caffè concerto” per vivacizzare il lungolago ed il centro cittadino, che non mancavano alla sera di essere monotoni e deserti. Il programma prevedeva concerti serali tre volte alla settimana, dai primi di luglio al 10 settembre. Erano nove gli esercizi cittadini coinvolti nell’iniziativa, dal bar Unione di piazza XX Settembre al bar Brio di piazza Manzoni, dall’Onda Azzurra di piazza Cermenati all’Oreste, al Cristallo ed al K2 sul lungolago, ed altri ancora.
Nel programma dei caffè concerto è stato alla ribalta il complesso diretto da Luciano Zanetti, giovane musicista emergente, purtroppo prematuramente scomparso. La stampa locale scrisse sull’iniziativa “Ha ottenuto un successo notevole di pubblico, animando il lungolago ed il centro cittadino, da piazza XX Settembre a piazza Garibaldi anche a piazza Manzoni”. Avvenne, però, che negli anni successivi il caffè concerto venne dimenticato perché balzarono alla ribalta turistica cittadina le “Noci d’oro”, il “Cuoco d’oro”, il Festival del jazz, il palcoscenico galleggiante sul lungolago con spettacoli e concerti, ed altro ancora.
A.B.