Lecco perduta/276: nel centenario manzoniano la bibliografia critica di Salvatore Giujusa
Nell'aprile del 2004, gli organi di informazione del territorio lecchese evidenziavano la notizia “Nella parrocchiale di San Lorenzo, in Abbadia Lariana, si è celebrato il funerale del prof. Salvatore Giujusa, 80 anni, noto docente di lettere, conosciuto anche per la sua rara eloquenza e cultura”.
Lupica deve essere ricordato anche come pittore emergente che si aggiudicò anche il premio Mori del giugno 1967, quando I partecipanti raggiunsero il numero record di 316. A lui si deve anche la prima edizione della Camminata Manzoniana che risale a fine maggio 1973 e che richiamò a Lecco migliaia di partecipanti. Ora, dopo una primavera senza visite ai luoghi dei Promessi Sposi per la nota situazione sanitaria, il grande appuntamento della Manzoniana ritorna, già in calendario, domenica 3 ottobre. Sono previsti tre tracciati: il rosso di venti chilometri, l’arancione di undici ed il blu di cinque e mezzo. Partenza ed arrivo sono sempre presso Villa Manzoni, al Caleotto. E’ altrettanto significativo però segnalare che nel programma “Il museo nascosto” sarà visitabile la sera del 17 settembre, alle ore 20.30, la cappella di Villa Manzoni al Caleotto con la pala d’altare dedicata alla Madonna Assunta.
Salvatore Giujusa è stato l’autore dell’opera celebrativa lecchese del centenario della morte di Alessandro Manzoni (1873-1973). Ebbe incarico dall’Azienda Turismo di Lecco, allora presieduta da Nino Lupica; preparò la monumentale pubblicazione in due volumi di bibliografia critica delle edizioni in lingue italiana, nazionale e straniere, dei Promessi Sposi. I volumi hanno avuto il preambolo del famoso Riccardo Bacchelli e la prefazione del presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani Claudio Cesare Secchi; vennero stampati dalle Grafiche Stefanoni di Lecco in mille esemplari celebrativi numerati da 0 a 999.
Salvatore Giujusa e, a destra, il ministro Mauro Ferri con Nino Lupica
Siciliano della provincia di Caltanisetta, Giujusa era giunto a Lecco a metà anni ’50, come insegnante presso l’Istituto Parini, che si trovava ancora nella vecchia sede di via Ghislanzoni, passando poi al Badoni con il preside Antonino Cusolito ed alle Magistrali Bertacchi. Lo ricordavano intere generazioni di studenti delle scuole superiori. Erano tutti d'accordo nel dichiarare “Era un uomo colto, amava l’insegnamento, severo ma anche il più umano se veniva a conoscenza di qualsiasi problema degli allievi. Non si sottraeva mai pur di aiutare a risolvere anche problemi extra educativi. A Giujusa si devono corsi di recitazione e di filosofia, fu animatore anche di cenacoli filosofici, che avvenivano in abitazioni private con interminabili, profonde discussioni su orizzonti di immenso sapere”.
Il ricordo di Salvatore Giujusa si associa a Nino Lupica, presidente dell’Azienda Turismo di Lecco nel periodo del centenario manzoniano. E’ stato un presidente particolarmente attivo con iniziative varie, fra le quali spicca la pubblicazione dei due volumi di Giujusa. Lupica valorizzò anche il ruolo delle guide manzoniane, promuovendo apposito corso di preparazione professionale, che si concluse con la consegna del brevetto presso il salone delle scuderie di villa Manzoni al Caleotto, presente il ministro Mauro Ferri.
Il manifesto di Lecco città manzoniana per il centenario 1973 e, a destra,
la copertina della pubblicazione di bibliografia critica
la copertina della pubblicazione di bibliografia critica
A.B.