Lecco perduta/274: c’era la Trattoria Pesa
Nel 1966 un settimanale locale pubblicava: “Renzo e Lucia, i simpatici proprietari della Trattoria Pesa in via Pasubio, a Castello, hanno dato il benvenuto a soci e simpatizzanti dell’associazione sportiva di nuova costituzione che ha assunto il nome di “Gruppo Camosci Pesa””.
Il gruppo “Camosci”, che aveva sede proprio alla Pesa, prendeva origine da una passione per la montagna e per le arrampicate in generale. La cronaca riferisce di una serata ricca di entusiasmo, dove dal richiamo della montagna, anche di alte vette, dal Cevedale al Bernina, si è passati ad un’attività sociale simpaticissima in un’atmosfera di vera amicizia, resa più che mai tale dai cuochi con buona cucina.
La Pesa ha chiuso i battenti nel 1969, quando, nelle vicinanze, è stato aperto il nuovo ristorante San Martino. E’ stata una trattoria delle memorie e dei ricordi, quando i residenti nelle case vicine venivano alla Pesa per seguire sulla televisione la dirompente trasmissione “Lascia e Raddoppia” con Mike Bongiorno, il festival di Sanremo, con le sue voci e canzoni nuove. Erano le notizie alla ribalta quelle dell’autostrada del Sole, con i nuovi segmenti da Milano a Napoli, “solcati” dalle nuove Fiat 600 e 500, produzione popolare della Fiat per le famiglie italiane, dove facevano ingresso anche le novità delle lavatrici ed dei frigoriferi.
La Pesa è uscita di scena nel 1969 quando, dopo agli anni del boom economico, era iniziato il periodo “elettrico” della contestazione studentesca ed operaia che chiedeva nuovi spazi di progresso, di emancipazione, di libertà e di democrazia. Insomma un’Italia di lotta che non conciliava troppo con una stagione recente, nella quale, nelle vacanze di massa al mare, qualche “bacchettone” gridava allo scandalo per primi timidi, ridotti costumi da bagno che anticipavano il futuro topless.
Renzo e Lucia erano i titolari della storica locanda alla periferia settentrionale della città di Lecco, lungo la “cinta daziaria”, dove, oltre il locale, si allungava lo stradone della via Stelvio verso le Case Verdi e le Case del Sole e poi sull’antichissimo tracciato del Poggio di Santo Stefano. Tutta la zona ha subito una radicale trasformazione in seguito alla drammatica frana del monte San Martino del febbraio 1969, che provocò sette vittime e molti feriti.
La trattoria delle Pesa in una foto del 1960
I proprietari della Pesa erano Lucia e Renzo Limonta. La trattoria era rinomata e conosciuta specialmente per i piatti della cucina “povera” brianzola, in particolare polenta e casseaola, trippa, abbondanti risotti alla milanese con lo zafferano giallo ed altro ancora.
La denominazione Pesa derivava dal fatto che esisteva la “piattaforma” a terra, che pesava automezzi di varia portata, nonché carretti ed altri piccoli mezzi a traino equestre. Era una delle poche pese esistenti nel territorio cittadino. I lecchesi di una carta età possono ricordare quella collocata in viale Dante, sul bordo del Caldone ancora scoperto, nello spazio antistante l’attuale palazzo delle Poste, nelle vicinanze del Collegio Volta.La Trattoria della Pesa aveva anche una squadra di calcio, che ha partecipato a tornei serali estivi, in particolare a quelli disputati presso l’oratorio di Castello e presso quello di Maggianico, in via Zelioli.
La festa dei "Camosci" anno 1966
Il gruppo aveva per presidente Franco Limonta, detto Baldos, segretario Gianni Conca, cassiere Alessandro Limonta (detto Ciccio), capo camoscio Mario Locatelli. La segreteria era affidata a Rita Zappa. La rappresentanza femminile era, altresì, assicurata da Maria Martinelli, Nanda ed Ada Copes, Bruna Gottardi. Nelle file dei Camosci non vi erano solo rocciatori e calciatori, ma era menzionato anche il corridore ciclista Scaccabarozzzi.
Il titolo di un articolo sui "Camosci" riuniti alla Pesa
La Pesa è uscita di scena nel 1969 quando, dopo agli anni del boom economico, era iniziato il periodo “elettrico” della contestazione studentesca ed operaia che chiedeva nuovi spazi di progresso, di emancipazione, di libertà e di democrazia. Insomma un’Italia di lotta che non conciliava troppo con una stagione recente, nella quale, nelle vacanze di massa al mare, qualche “bacchettone” gridava allo scandalo per primi timidi, ridotti costumi da bagno che anticipavano il futuro topless.
A.B.