Lecco perduta/272: in bicicletta a Morterone ed ai Resinelli

Il Giro d’Italia 2021 si è concluso ieri con la cronometro da Senago a piazza del Duomo a Milano, toccando nel tracciato anche angoli suggestivi della vecchia Lombardia agricola come cascina Traversagna e cascina Battiloca. La tappe alpine più impegnative sono state nella confinante provincia di Sondrio, ma il Giro non ha percorso le strade lecchesi e lariane e non lo farà nemmeno l’edizione under 23 prevista nell’imminente mese di giugno.


Il tratto più impervio della salita verso Morterone

Consoliamoci ricordando due classiche amatoriali che hanno animato per almeno 25 edizioni le strade delle montagne lecchesi, con mete Morterone ed i Piani Resinelli. Un quotidiano nell’estate 2004 scriveva: “Sono stati ben 128 (comprese 11 rappresentanti del gentil sesso) i ciclisti che hanno partecipato alla Lecco-Morterone, la prima delle due competizioni sulle montagne della zona, organizzata dal gruppo sportivo Grigna. La gara, giunta alla 24^ edizione, ha visto il nuovo primato di percorrenza, stabilito dal vincitore Attilio Romani di Bormio, campione del mondo di altura, con il tempo di 42’ e 37 “.



Un gruppo di ciclisti alla targa stradale di Morterone

La cronaca della corsa riferiva che “Un lungo e colorato serpentone di pedalatori, partito dal quartiere Maggianico con andatura turistica, sino in via Tonale, in quartiere Olate dove è scattata la gara vera e propria”. Il gruppo dei partecipanti si è subito sgranato sui tornanti nella vallata del Gerenzone e poi sulle rampe della località Pomedo, sopra Laorca, e verso il curvone di Montalbano, prima della deviazione, appena giunti a Ballabio, verso Morterone. L’arrivo era fissato all’inizio della galleria stradale in località Forcella di Olino, al termine della durissima salita da Ballabio verso Morterone, soprattutto nel tratto dei serpeggianti tornanti sovrapposti. La premiazione dei vincitori venne effettuata alla Trattoria Cacciatori di Morterone, dove, nel menu di mezzogiorno era prevista la specialità locale di particolari pizzoccheri. La gara ciclistica aveva il patrocinio dei Comuni di Lecco, Ballabio, Morterone, della Regione Lombardia e dell’Azienda di Promozione Turistica di Lecco.



Il titolo di una cronaca della Lecco Morterone



A sinistra il presidente del Grigna Virginio Pozzi ed il segretario Vico Gelli,
registi della corsa, entrambi, purtroppo, scomparsi .
Virginio Pozzi era anche il Renzo manzoniano con Lucia, in bicicletta (a destra)

La stessa partenza dal quartiere Maggianico e la stessa salita sino a Ballabio erano nel tracciato dell’altra amatoriale di montagna, quella con arrivo ai Piani Resinelli. I corridori giunti alla sella di Ballabio Inferiore, presso il vecchio ristoro, pedalavano oltre per imboccare la salita di sette chilometri verso i Piani Resinelli.
Deve essere ricordato il servizio di pattuglie di Polizia Locale di Lecco e di Ballabio,oltre le staffette motociclistiche degli organizzatori delle due gare. La regia operativa della Lecco-Morterone e della Lecco-Piani Resinelli era del gruppo sportivo Grigna, con il presidente Virginio Pozzi ed il segretario Vico Gelli, entrambi purtroppo scomparsi, che meritano un particolare, doveroso ricordo. C’era anche un servizio di radio corsa con apposita vettura dotata di amplificatori, che segnalava il passaggio della gara e i relativi movimenti nelle posizioni di testa. Il presidente Virginio Pozzi deve essere menzionato anche come il Renzo manzoniano in bicicletta, affiancato da Lucia; entrambi indossavano i costumi dei giorni di festa del Seicento Lombardo, il secolo nel quale Alessandro Manzoni collocò il suo immortale romanzo “I Promessi Sposi”.
A.B.
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