Lecco perduta/250: campanile nuovo nel 1904; dove era il vecchio?
E’ tra Natale e Capodanno che si alza più sovente lo sguardo verso il campanile della basilica di Lecco dove, nella notte santa, squillano a lungo i festosi richiami alla Messa della Natività di mezzanotte (che quest’anno, purtroppo, per i noti motivi di emergenza sanitaria non è stata celebrata) e poi per i fatidici rintocchi di mezzanotte il 31 dicembre, che suggellano il passaggio fra anno vecchio ed anno nuovo nell’esultante cornice cittadina dei migliori auguri, attualmente più che mai necessari.
E c’è anche da ricordare, nella storia del campanile, il ruolo di vedetta avuto nel 1917, dopo i primi bombardamenti aerei avvenuti a Milano. Il piano di allarme scattò anche a Lecco, zona di retrovia, e dalla presenza di numerosi complessi industriali impegnati nella produzione bellica. L’allarme, con la vedetta sul campanile, venne dato alcune volte nel 1917 per i tentativi di velivoli austriaci, andati a vuoto, di colpire il doppio ponte stradale e ferroviario di San Michele sull’Adda, a Paderno. Erano allora i laghi ed i corsi d’acqua le mappe di riferimento geografico per individuare gli obiettivi.
Sulla storia ormai plurisecolare dell’attuale campanile vale la pena di ricordare quanto è stato scritto, tra i tanti, all’inizio del corrente XXI secolo “L’inaugurazione avvenne la notte di Natale del 1904, con i cittadini in trepida attesa della festosa eco dei sacri bronzi, un’eco che si diffuse fra le strade e le piazze del borgo e sulle acque del lago dove, all’approdo della sponde, vi erano gondole e comballi. Fu una notte indimenticabile perché anche i laici più convinti erano d’accordo nel riconoscere che Lecco si arricchiva di una componente essenziale del suo paesaggio urbano. E, da allora, è proprio stato così”.
E allora, la domanda che si pone è questa: il campanile attuale è stato inaugurato la notte di Natale del 1904; dove era il vecchio? Il campanile vecchio si può ancora notare sul lato di via Mascari: alzando lo sguardo di fronte alla scalinata laterale che porta in basilica e si può subito osservare il campanile vecchio, quasi assorbito dalla grande navata neoclassica della basilica. Le cinque “finestre” ad arco rappresentano il vertice del campanile, probabilmente risalente al XVII secolo, ritoccato ed ampliato nel 1811.
Il panorama intorno alla basilica di San Nicolò con il campanile nella seconda metà del Novecento
L’inaugurazione del “matitone”, recentemente valorizzato dal lodevole impegno di un gruppi di “Amici” dell’oratorio San Luigi, avvenne dopo trent’anni di lavori e di dibattiti. All’inizio del Duemila il quotidiano La Provincia uscì con il titolo “Ridate la luce al simbolo della città”. Si erano verificate negli ultimi mesi disfunzioni all’impianto di illuminazione. Ora, come è noto, è stato già presentato, con apposita conferenza stampa nel trascorso autunno, il nuovo progetto di illuminazione del campanile, con caratteristiche destinate ad “esaltare” la struttura stessa.
Il campanile vecchio sul lato di via Mascari e il campanile nel 1904, visto dall'oratorio san Luigi
A quando risale la prima illuminazione elettrica del campanile oltre le torce portate sul terrazzino circolare più alto nei primi decenni del secolo? Le note storiche indicano che il primo impianto elettrico di illuminazione temporanea del campanile risale al 1933, Anno Santo straordinario della Redenzione. Un’illuminazione temporanea singolare è stata anche quella “lanciata” dai Ragni rocciatori in occasione della “festa di Lecco” della prima domenica di ottobre del 1999. Sono state tre le cordate dei rocciatori, Ragni e Malnatt, scesi dal terrazzino terminale accompagnati da razzi luminosi nel crepuscolo di un limpido pomeriggio autunnale, con tanti spettatori nel cortile dell’oratorio, sul vicino sagrato di San Nicolò, ed anche da piazza Cermenati e lungo via Parini.
Il campanile era vedetta contro gli aerei austriaci
Sulla storia ormai plurisecolare dell’attuale campanile vale la pena di ricordare quanto è stato scritto, tra i tanti, all’inizio del corrente XXI secolo “L’inaugurazione avvenne la notte di Natale del 1904, con i cittadini in trepida attesa della festosa eco dei sacri bronzi, un’eco che si diffuse fra le strade e le piazze del borgo e sulle acque del lago dove, all’approdo della sponde, vi erano gondole e comballi. Fu una notte indimenticabile perché anche i laici più convinti erano d’accordo nel riconoscere che Lecco si arricchiva di una componente essenziale del suo paesaggio urbano. E, da allora, è proprio stato così”.
A.B.