Lecco perduta/232: l’acqua della Giovinezza c’era anche in città

L’acqua della Giovinezza, valsassinese di Introbio, c’era anche a Lecco, presso i depositi della centralissima Via Cavour e del quartiere Maggianico, in Via al Lago. Erano i mitici anni Sessanta, tempi del boom economico e di notevoli progetti anche per Introbio, dalle terme dell’acqua della Giovinezza alla funivia verso Biandino. Introbio, secondo i programmi del “vulcanico” sindaco Ing. Nino Cugnasca, doveva divenire un nuovo centro turistico rappresentando un richiamo per tutta la Valsassina, un autentico salto di qualità che faceva concorrenza a Barzio, indicata come la “montagna di Milano”, ed alla storica fonte termale dell’acqua di Tartavalle/Taceno, con il grande albergo circondato da favolosa pineta.

Volantino dell’acqua della Giovinezza

    Erano anni di nuovi tracciati viabilistici in tutto il Lecchese, in particolare la superstrada attraverso la Brianza verso Milano ed il raddoppio costiero della vecchia 36 da Abbadia sino a Colico. A Ballabio era già stata realizzata, inaugurata nel 1959, la bretella di aggiramento del nucleo Inferiore, evitando, così, l’imbuto di Via Mazzini/Piazza San Lorenzo. Per Introbio si auspicava una soluzione analoga, con un tracciato a valle del nucleo abitato, che avrebbe evitato la strettoia esistente all’ingresso del paese giungendo da Lecco.

Estate 1963: dibattito sul turismo alle terme. Riconoscibile sulla destra il sindaco Cugnasca

    Le acque termali della Giovinezza ebbero una breve stagione, anche se la piscina, il salone dei congressi e l’arena delle feste non mancarono di ospitare manifestazioni di grande pubblico. Vi furono, nella piscina, gare di nuoto con la Canottieri Lecco. Alle terme si organizzarono anche tornei di tennis da tavolo. La Calcio Lecco svolse ad Introbio il raduno prima del suo campionato storico con il debutto in Serie A, nel 1960/’61. Nell’Agosto 1963 il salone delle terme ospitò un affollato dibattito sul futuro del turismo in Valsassina. La funivia di Biandino non andò oltre, però, la posa della prima pietra nel Luglio 1960. Il mancato decollo di un fondamentale progetto di valorizzazione per la nuova Introbio, come la funivia, ha bloccato, o quantomeno rallentato, tanti programmi successivi.

Programma del tennis da tavolo alle terme di Introbio

    La variante bretella di Introbio è stata, infatti, inaugurata solo l’8 Agosto 1997, prima della cerimonia di apertura della Sagra delle Sagre di quell’anno. C’è da sottolineare che, negli anni Sessanta, Introbio si era anche dotata di una pista di go kart, novità assoluta per tutto il turismo estivo valligiano. C’è da aggiungere, altresì, che la funivia da Introbio a Biandino si sarebbe inserita in un quadro più vasto di “funi” in tutta la Valsassina, presenti da Margno alle Betulle, da Barzio a Bobbio, da Moggio ad Artavaggio.
    Il ricordo dell’attivissimo sindaco Nino Cugnasca, che voleva con Introbio una Valsassina turisticamente migliore ed accogliente, è affidato alla passerella sul torrente Troggia, inaugurata nella primavera 2013. L’allora primo cittadino, Fernando Rupani, nel discorso di circostanza, dichiarò: “Abbiamo voluto dedicare quest’opera di importanza per la sicurezza e la viabilità valsassinese all’Ing. Nino Cugnasca perché è stato un personaggio importante per la valle. Cugnasca ha contribuito alla realizzazione della strada Introbio/Biandino ed è stato uno dei pionieri dell’arrivo in valle della Norda”. Giovanni Battista Cugnasca, nipote di Nino, scoprì la targa posizionata all’inizio della passerella in onore del nonno.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.