Lecco perduta/216: 1958, la prima medaglia d'argento alla città

Era il 29 giugno 1958 quando la città di Lecco veniva insignita della prima medaglia della sua storia: quella d’argento per i benemeriti della scuola, cultura ed arte. La cerimonia di conferimento ebbe luogo durante le manifestazioni del 110° anniversario (giugno 1848) della promozione del borgo di Lecco a città. La manifestazione si svolse nel cortile centrale del palazzo municipale di piazza Diaz, gremito di autorità, di docenti e di insegnanti benemeriti.


La medaglia d’argento sul gonfalone di Lecco

E’ stata una giornata storica: la medaglia d’argento concessa dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, su proposta del ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, venne appuntata sul gonfalone municipale dal Provveditore agli studi di Como Luigi Spinelli, che nel suo intervento elencò “i meriti diversi e grandi” del Comune di Lecco nel settore della scuola e nella formazione delle nuove generazioni. Evidenziò le consistenti somme messe annualmente a bilancio comunale per l’istruzione e per l’edilizia scolastica, i nuovi stabili costruiti, l’ampliamento delle medie superiori, con l’istituzione, nel 1954, del civico istituto magistrale Giovanni Bertacchi. Spinelli rammentò la nuova scuola elementare in quartiere Belledo (1954), l’ingrandimento di quella a Germanedo (1957) e gli interventi a quelle di Acquate e Bonacina, nonché la sistemazione della De Amicis di via Amendola, la dotazione di nuovi e moderni impianti per l’officina presso l’istituto tecnico periti industriali, al Caleotto, dedicato alla memoria del decorato Antonio Badoni, ed ancora la costruzione della nuova ala Elip, nella stessa zona. Il provveditore si complimentò vivamente con il sindaco Luigi Colombo, il vice Carlo Erba, l’assessore alla pubblica istruzione Antonietta Nava e con tutta la civica amministrazione.


Un momento della cerimonia durante il discorso di Aldo Rossi

La cerimonia si era aperta con il saluto del primo cittadino che ricordò, con commosse parole, i caduti di tutte le guerre, ai quali erano state simbolicamente recate, presso monumenti e lapidi, corone d’alloro; rievocò il giugno 1848, quando il borgo di Lecco venne promosso a città dal Governo provvisorio di Lombardia, scaturito dagli eventi insurrezionali delle Cinque Giornate di Milano, “fulgide date – sottolineò Colombo – che ci spronano ad essere solleciti ai propri doveri, uno degli elementi primi per poi poterci richiamare, eventualmente, ai nostri diritti”.
Oratore ufficiale della manifestazione è stato il lecchese Aldo Rossi, presidente dell’Amministrazione Provinciale di Como. Rossi ricordò le vicende principali del glorioso 1848 ed anche il decennale della Costituzione Repubblicana. Avvenne poi lo scoprimento della lapide collocata sotto il porticato centrale del municipio. Venne benedetta da don Luigi Bellada, vicario del prevosto mons. Giovanni Borsieri. Ebbe, quindi, luogo la consegna da parte del Provveditore agli studi di medaglie e diplomi di benemerenza per insegnanti distintisi per anzianità e passione didattica. Parteciparono alla premiazione i parlamentari lecchesi senatore Piero Amigoni ed onorevole Gabriele Invernizzi.
Al termine della cerimonia in municipio i presenti raggiunsero la sede della Croce Rossa, in quartiere Olate, per l’inaugurazione di una nuova autoambulanza, la quinta in dotazione al sottocomitato di Lecco, accolti dal presidente Giosuè Dell’Era. Madrina dell’autoambulanza era Lina Villa Gandola.
A.B.
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