Lecco perduta/203: tornerà la vecchia fontanella della Piccola?

Qualche anziano ha già posto la domanda: “Sono ormai terminati i lavori sull’angolo fra Via Amendola e Via Ghislanzoni, area ex-Maternità, dove c’era una vecchia fontanella ricercata per l’acqua freschissima nei mesi estivi. Quest'ultima tornerà?”.
Nei ricordi della scalo ferroviario Piccola Velocità Merci c’è posto anche per la fontanella, esterna al perimetro vasto del deposito di treni e di magazzini. Era, infatti, sull’angolo fra Via Amendola e Via Ghislanzoni, imboccando quest’ultima in direzione Pescarenico. Era popolarissima per la sua acqua fresca, soprattutto nelle giornate più torride dell’estate. Vi sostavano diversi passanti; dalla Piccola usciva personale delle ferrovie, dello scalo merci, delle operazioni di carico e scarico, per dissetarsi.


La località dove c’era la fontanella della Piccola

Nel suo Volume 2° “Piccolo mondo antico lecchese” Arnaldo Ruggiero, nel 1975, ricordò la fontanella della Piccola, che aveva conosciuto da ragazzino, quando a dieci anni, proveniente dalla Garfagnana dov’era nato e dove il padre esercitava l’incarico di ispettore scolastico, giunto a Lecco seguendo il genitore, prese alloggio nell’allora Palazzo Nava, l’edificio con i portici lungo “el stradon de Pescarenech”. Lo stesso Ruggiero ha ricordato che quand’era ragazzino raggiungeva la fattoria del Colombee o Colombaio, che si trovava sull’area di Via Amendola dove oggi sorge il complesso scolastico elementare “Edmondo De Amicis”. La cascina appare già indicata in una mappa di Lecco del 1830. Ruggiero vi arrivava con le sorelle e con la domestica per prendere il latte e c’era anche l’occasione per raggiungere la vicina fontanella. Era opinione diffusa che l’acqua freschissima della Piccola provenisse dalla sorgente che si trovava presso il Colombaio. L’edificio agricolo, con terreno, divenne proprietà dell’ospedale di Lecco, essendo in territorio confinante con lo stesso, ma nel 1932 il Comune rivendicò un’area laterale, proprio quella del vecchio Colombaio, per costruire un nuovo edificio scolastico; il che avvenne non senza resistenze dell’ospedale, che rivendicava l’area per un possibile ampliamento, come fu poi necessario in anni a seguire, ma la presa di posizione dell’allora Podestà troncò ogni discussione in merito. L’attuale scuola elementare sorge, quindi, sull’area della vecchia fattoria; la vecchia “De Amicis” si chiamò nel 1935 “Giovanni Berta”, ma dopo la Liberazione 1945 prese l’attuale denominazione. L’edificio, nel periodo bellico 1943/’45, venne occupato dalla presenza di un reparto dell’esercito tedesco che seguiva in modo particolare la produzione delle industrie lecchesi per ottenere anche materiale che poteva tornare utile alla Germania.
La fontanella della Piccola è nei ricordi dei ragazzi che sino agli anni Cinquanta e Sessanta, e anche oltre, giocavano nel cortile delle botti e dei sassi di Via Ghislanzoni, nella Curt d’Africa di Via Pizzi, nel cortiletto di Casa Arrigoni, nel vasto cortile detto “del Frigerio”, e anche nel periodo in cui si correva nella sterrata Via Pizzi. Sono tutti luoghi che vi sono ancora, anzi in alcuni casi rinnovati e sistemati, pur conservando il tipico ambiente popolare dei lunghi terrazzi a ringhiera. Ma il fatto è che non vi sono più ragazzi residenti nella zona. Sarà il miracolo proiettato nel futuro della fontanella della Piccola, zampillante di acqua freschissima e ricordata come tale? Ma tornerà? O rimarrà solo una bella favola d’altri tempi?
A.B.
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