Lecco perduta/202: c’era la campestre Via Fiandra
Tratto di via Fiandra in zona Caleotto, verso Pescarenico
E' interessante una particolare attenzione, nella foto, ai binari ferroviari esistenti sul lato sinistro, nel tratto che corre dal Caleotto verso Pescarenico. Sono i binari dei raccordi ferroviari che dalla Piccola Velocità Merci, allora in zona via Amendola/via Ghislanzoni, consentivano di portare vagoni a domicilio nei magazzini delle più importanti aziende lecchesi. La zona di Via Fiandra non presentava ancora la sede ACEL avviata nel 1962, il complesso sindacale, inaugurato il 1° maggio 1981, il palazzone Emporio Commerciale e l'alto edificio che si apre sulla laterale via Caduti Lecchesi a Fossoli, dove svettano ancora oggi ripetitori ed antenne televisive e dove hanno avuto sede gli studi di Radio Super Lecco e di TSL.
L'attraversamento che proviene dal Terzo Ponte ed entra, poi, nella "pancia" del Caleotto, uscendo verso il San Martino, è il tratto stradale "basso" di una circonvallazione cittadina; il mediano è stato realizzato e completato nel 1970 con le Vie Di Vittorio e Ponte Alimasco, arrivando da Via Risorgimento con incrocio su Via Belfiore. Sempre negli anni sessanta del Novecento, vi è stato l'allargamento di via Tonio da Belledo e la realizzazione di via Eremo fra i vasti prati dove è sorto il nuovo complesso ospedaliero "Alessandro Manzoni", inaugurato alle soglie del Duemila.
Tutto questo, rapidamente ricordato e riassunto, sottolinea la grande trasformazione che la città ha subito nella seconda metà del Novecento. Peccato che col potenziamento di collegamenti stradali così importanti e che necessiterebbero ancora di altri interventi sia avvenuto quel processo di deindustrializzazione che ha provocato la cancellazione di grandi complessi.
La via Fiandra del gennaio 1962, oltre i richiami romantici di prati ancora nel territorio di immediata periferia rispetto al centro città, dimostra il notevole ed articolato cammino compiuto all'insegna del lavoro e del progresso.
A.B.