Lecco perduta/173: quando c’era il Bar K2 sul lungolago

C’era il Bar K2 sul Lungolago Isonzo, nel palazzo che delimita Piazzale Europa e segna l’uscita dal Vicolo della Torre, l’antica Porta Milano del triangolo fortificato di Lecco. Il locale prendeva denominazione dalla storica impresa della spedizione italiana di Ardito Desio, che nell’Agosto 1954 conquistò il K2, seconda vetta della Terra, con la cordata Compagnoni/Lacedelli e con il determinante contributo di Walter Bonatti. I locali allora occupati dal K2 sono ora un negozio di abbigliamento. Lo spazio esterno era, nella stagione estiva, un ampio tendone coperto con riposante ombra; oggi c’è uno spazio occupato da due “Bravi” di acciaio modellato che vogliono rappresentare la tradizione manzoniana di Lecco, con i Promessi Sposi. Il Bar K2 di Augusto Corti ebbe un’esplosione di popolarità negli anni Sessanta del Novecento, quando si presentò con una rinnovata “veste interna”, ricca di arredamento inconsueto per un locale lecchese, come i divanetti rossi, le lampade da tavola con luce soffusa ed un’atmosfera familiare e confidenziale.

I giovanissimi della Stella Azzurra riuniti presso il K2. Si riconoscono nella foto Augusto Corti e Duilio Senzani.

Il progetto, sicuramente di novità per Lecco, era dovuto all’architetto Favaron. Fra i frequentatori del locale c’era lo scrittore Carlo Del Teglio, insegnante di Lettere nelle superiori cittadine, autore di poesie sempre apprezzate. Il K2 ha visto anche lo sport, con una società di calcio che si chiamava Stella Azzurra, menzionata nelle squadre della città che hanno partecipato ai campionati della Federazione Gioco Calcio, come è scritto nel volume “Tutto il Lecco, partita per partita” (Geo Edizioni). Negli anni antecedenti la Stella Azzurra il bar ebbe una squadra minore chiamata K2; partecipò ai tornei amatoriali dei “ristori” cittadini. Nel notturno “Città di Lecco”, nel 1963, il K2, favorito nella finale per il primo posto, disputò incredibilmente una partita sotto tono, non andando oltre la posizione d’onore e mancando, quindi, di iscrivere la denominazione nell’albo d’oro della classica iniziata nel 1951. La Stella Azzurra ha avuto una squadra di giovanissimi che militarono nei campionati FIGC, guidata da Duilio Senzani, intramontabile appassionato di football, pioniere di calcio nella sua Forlì. Il K2 apriva prima dell’alba, nel silenzio delle ultime ombre della notte sul lago, quando si udiva il sussurro delle onde risucchiate contro la riva. C’era l’attesa dei mezzi pesanti che scendevano dalla Valtellina e dalla Valchiavenna e che, dopo le fatiche della strada costiera lariana, sostavano presso le luci del K2. E nelle amichevoli conversazioni al banco si parlava di viabilità, di tutto il nuovo complesso progetto di arterie grandi e spaziose che dovevano riguardare le rive del Lario e i vicini principali tracciati verso Milano. Augusto Corti ha, poi, lasciato il K2 per un fondo rustico in Toscana, in mezzo a tanto verde. Nel silenzio del bosco avrà avuto modo di ricordare quello del lago, all’alba, nell’attesa dei primi “bisonti” dall’Alto Lario, che avevano percorso la “strada stretta tra monti e lago”, che ora ripropone la necessità di nuovi progetti e di nuovi interventi.
A.B.
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