La trattoria del Piscen, dopo la chiusura
C’era la trattoria del Piscen, lungo via Ghislanzoni, in quartiere Pescarenico; era uno straordinario punto di ritrovo e di aggregazione, in particolare fra il 1940 ed il 1970, con la numerosa famiglia Montanelli, originaria di Oggiono. Sono stati decenni nei quali il Piscen era sempre affollato, dall’alba a sera inoltrata, nell’intervallo di mezzogiorno, quando la sana cucina brianzola dei Montanelli era ricercata dai lavoratori delle aziende vicine, nonché dai camionisti di passaggio. Il Piscen era una “base” di tifosi blucelesti del Lecco, quando la squadra militava in serie A e B. Si incontravano i giocatori scapoli della compagine lecchese che avevano casa in un vicino edificio di via Ghislanzoni, affidato alle premure materne della signora Barbara. Antonio Pasinato, colonna della difesa del Lecco in serie A, può ricordare le tante partite a carte disputate a Piscen. Vi erano i fedelissimi delle bocce, protagonisti di interminabili sfide nelle serate estive e nei pomeriggi di bel tempo, ma, soprattutto, con le gare organizzate dalla locale bocciofila “Severino Briani”. Giungevano sui “viali” campioni del lecchese, della Brianza, ma anche di Como e di Milano, nonché di numerose società bergamasche. Era affermato il Trofeo Carlottina, sponsorizzato dai fratelli Invernizzi. Il locale è stato anche la sede, negli anni ’60, della formazione giovanile calcistica Virtus Stella. Vennero festeggiati trofei conquistati in pali notturni della città e del territorio; vi era l’esperto tecnico Duilio Senzani, pioniere del calcio nella sua Forlì, dove ricordava la militanza giovanile nella locale formazione bianco-rossa. Il Piscen era abituale riferimento anche per la vicina redazione del Giornale di Lecco, nel cortile Trasporti De Santis, fra via Ghislanzoni e via Arlenico; c’era particolar movimento nelle serate di domenica, quando il settimanale preparava l’uscita per le prime ore di lunedì. C’era poi al Piscen l’aggregazione serale e festiva di tempo libero, di tanta gente, giovane ed anziana, che abitava in quartiere Pescarenico. Gli altri ritrovi vicini erano il Bar Sport ed il Bar delle Piante, affacciati su corso Martiri, all’incrocio con via Corti. C’era il Circolo Campaniletto in via Previati e la trattoria Arlenico in alto, oltre il sottopasso ferroviario, sulla stretta strada verso il Caleotto. C’era il terrazzino esterno, balconcino panoramico con pergolato su un lungo tratto di via Ghislanzoni, con l’intenso traffico pedonale e ciclistico di una zona densamente abitata in tutti gli edifici, dove oggi, invece, non mancano abitazioni chiuse ed abbandonate. Certo la gente di allora era più semplice di oggi, meno sofisticata e pronta a divertirsi con poco. Tutti coloro che ricordano il vecchio Piscen, ed anche altri, non possono che convenire che la trattoria ha vissuto vicende ed ha visto personaggi di una città ormai scomparsa.
A.B.