Lecco perduta/133: i tanti ricordi … dolci di Benaglio
I dolci della pasticceria Benaglio
Nel 1930 papà Giuseppe Benaglio era entrato come collaboratore nella pasticceria Maggioni, rilevando due anni dopo l’attività e perfezionando la produzione: il panettone di Natale, i pasticcini freschi, le squisite torte viennesi al cioccolato “Sacher”, le belle veneziane che per generazioni di ragazzi lecchesi erano il dolce della domenica all’oratorio San Luigi, nel botteghino bar dell’infaticabile collaboratore Roberto Maitre.
Era un negozio che ricordava le domeniche casalinghe e familiari di un tempo, senza week end e motorizzazione fuori porta: c’era la Messa festiva, la passeggiata verso la contrada Larga, il cantun di ball, il pacchetto di pasticcini di Benaglio. I cannoncini dorati e fragranti rappresentavano, in tante famiglie, il “dulcis” in fondo di un pranzo comunitario in amicizia.
Due generazioni Benaglio sono passate in via Mascari: papà Giuseppe, con la consorte, ha trasmesso il testimone al figlio Carlo ed alle figlie Maria Luisa, Teresa ed Antonietta. Carlo Benaglio, classe 1934, ha avuto trascorsi calcistici nel Lecco in serie C, seguendo anche la comitiva bluceleste nelle lunghe trasferte di due settimane per le partite esterne nel sud d’Italia e nelle isole. Benaglio, quando era studente dell’ultimo anno di ragioneria, portava i libri scolastici per rimanere aggiornato nelle lezioni ed aveva il permesso del preside Penasa e del vice Monzeglio, dopo una telefonata del presidentissimo Ceppi. Carletto Benaglio è stata una bella speranza dei blucelesti; aveva esordito con i ragazzi della Juvenilia, la squadra “azzurra” con sede al convegno Toniolo di via Mascari, presidente Alessandro Rusconi, poi sindaco di Lecco e vice presidente del Calcio Lecco nei suoi anni migliori, in serie A e B. La Juvenilia giocava sul terreno del Bersaglio, in fondo a viale Turati, dove oggi sorge l’oratorio di San Francesco.
I pasticcini Benaglio sono entrati anche nelle “singolarità” blucelesti: l’allenatore Lamanna, negli spogliatoi, dopo una sconfitta del Lecco non meritata, in quelle partite in cui, anche se si gioca sino a mezzanotte, il pallone non entra in rete, disse a Benaglio: “Questa sera, Carlo, prendi qualche cannoncino preparato dalla tua pasticceria, e sono sicuro che dimenticherai l’amarezza di una partita persa, che non meritava di finire così”.
A.B.