Lecco perduta/132: le notti d'estate, tempo di contrabbando
Erano silenziose le notti dei fine settimana, oltre 50 anni or sono, anche nelle giornate calde di agosto, una quiete rotta alcune volte, verso mezzanotte, dagli ultimi “squilli” danzanti di una balera sul lungolago o dalle ultime “bocciate” nei “rettangoli” sotto le stelle che allora affiancavano trattorie e circoli cittadini, con infinite sfide popolari. C’erano, però, anche le notti rotte dalle “sirene”; il transito notturno di grosse vetture lanciate all’inseguimento di altri automezzi sospetti, in particolare sul lungolago, in zona Caviate sino al monumento ai Caduti. Sono state cronache, album di ricordi di tempi trascorsi, quando pattuglie di Fiamme Gialle erano in appostamento proprio per intercettare vetture sospette con carichi di sigarette ed altro. Avvenne, così, che una calda sera di primo autunno, intorno a mezzanotte, sul lungolago presso il monumento ai Caduti, allora curva a gomito del ristorante Alberi (non c’erano ancora il raddoppio stradale e la copertura del Caldone), una pattuglia della Guardia di Finanza intimò l’alt ad una potente vettura che viaggiava a velocità sostenuta.
La Guardia di Finanza con il materiale di contrabbando sequestrato dopo un’operazione notturna sulle strade lecchesi
Il conducente del mezzo non rispettò assolutamente l’obbligo di arresto, anzi aumentò l’andatura. Immediata fu la reazione dei finanzieri, anche se non fecero a tempo a stendere la “cinghia” chiodata che funzionava da “sentinella di profondità”. Fecero fuoco mirando alle gomme dell’automezzo, che riuscì ugualmente ad allontanarsi pur risultando colpito. Sopraggiunsero gli occupanti di un’altra auto che protestarono dichiarandosi terrorizzati per aver sentito sparare. Il trucco era di far guadagnare tempo a quella in fuga; anche la seconda risultò essere occupata da contrabbandieri. La prima non riuscì ad andare lontano, venne abbandonata a Pescarenico con le gomme squarciate dal fuoco dei finanzieri che erano del nucleo volante anticontrabbando di via Costa, in quartiere Acquate. Era un reparto dotato di Giuliette rampanti e di moto Guzzi Falcone velocissime. Avevano collaborato all’operazione anche i finanzieri della caserma di via Bovara, comando territoriale. Oggi, in quartiere Acquate, dove c’è stata la Volante anti contrabbando delle Fiamme Gialle vi sono i Carabinieri forestali e, prima ancora, la caserma della Guardia Forestale. La struttura edilizia è un’ex colonia estiva elioterapica realizzata nei programmi per i giovani nel lontano ventennio della prima metà del Novecento. All’interno della vettura bloccata a Pescarenico vennero rinvenute 14 bricolle piene e sigillate, del peso di mezzo quintale ciascuna. Un episodio, tra i tanti, ai tempi del contrabbando che dalle acque lariane approdava sulle strade lecchesi.
A.B.