Lecco perduta/130: c’era il Bar Sarmiento 1956

Dove c'era la sede del bar e del gruppo sportivo Sarmiento
Gli anziani di Rancio e dei quartieri vicini possono ricordare il gruppo sportivo Sarmiento ed il bar Sarmiento, che si collocava all’inizio della strettoia di via Mazzucconi, dove si stacca la laterale in discesa che porta al ponticello sul Gerenzone, con l’antico lavatoio ora ristrutturato a sede del gruppo APE, Proletari Escursionisti “Pierino Vitali”.
    E’ stato il gruppo sportivo Sarmiento ad organizzare il trofeo di campioni, riservato alle squadre vincitrici dei tornei serali svoltisi nel territorio lecchese. Erano i mitici anni ’60, gli anni del boom economico, e la prima edizione del trofeo dei campioni si svolse dal 2 al 6 agosto 1960. L’organizzazione, oltre al Sarmiento di Rancio, aveva la collaborazione del convegno giovanile “Osvaldo Zanetti” di Castello. Le squadre partecipanti erano tutti vincitrici di tornei serali di calcio, svoltisi a Maggianico, Mandello, Introbio, Galbiate, Molteno, Oggiono, Albavilla e Dervio. Il comitato organizzatore vedeva alla guida Gustavo Gnecchi, presidente del Sarmiento di Rancio e Luigi Riva del Zanetti di Castello. Vi erano poi Renato Carpanelli, Attilio Odobez, Mario Gamba del Sarmiento, ed Eugenio Ravasi, Dario Mozzanica,  e Vincenzo Limonta, del Zanetti. Vi erano trofei e coppe offerti dall’Azienda Turismo e dall’Ente Lecchese Manifestazioni. Erano assicurate medaglie ricordo a tutti i giocatori. Il trofeo dei campioni si trasferì in edizioni successive sul campo dell’oratorio di via Zelioli, a Maggianico, più ampio del ristretto campetto di Castello. Il comitato organizzatore era affiancato anche da un comitato d’onore, dove c’era il sindaco di Lecco ed i rappresentanti di CONI, CSI, Azienda Turismo, ELMA, ENAL e, anche, degli arbitri rappresentati dal fischietto di serie A, cav. Gino Ciccardi di Lecco. La segreteria del torneo era attiva presso la sede del Sarmiento di Rancio, in Lecco, via Mazzucconi1. Anche gli sponsor del fascicoletto di presentazione del torneo erano “timbrati” Rancio, con la famosa “Grappa Rosso” di Cesare Mauri, fratello del grande rocciatore Carlo Mauri, detto Bigio. C’erano poi le stamperie metalliche Olimpo Aldè di via Gorizia, le morse parallele Odobez di Rancio, l’officina meccanica Corno Mario di San Giovanni, ed il panificio alimentari Gino Piazzoli di Rancio.
    Il nome Sarmiento arrivava dalla grande impresa di Carlo Mauri, rocciatore di Rancio, nel 1956, sulla vetta del monte Sarmiento, nella lontana Terra del Fuoco, un’impresa che, scrisse la stampa del tempo, “conferma quanto i Ragni lecchesi siano sempre alla ricerca di nuove montagna nei vari continenti del globo terrestre, rinnovando il fascino dell’avventura e del rischio”.
    Nel 1956 venne celebrato il decennale della fondazione dei Ragni, con una serata che vide l’intervento del famoso alpinista francese Gaston Rebuffat. Il discorso ufficiale del decennale venne tenuto dal dott. Vasco Cocchi, il medico dei rocciatori, che sottolineò come dieci anni di vicende dimostravano che “i Ragni non erano più ragazzi spericolati, ma audaci, provetti, arrampicatori, padroni di una loro tecnica”.
A.B.
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