Lecco perduta/128: il maxi palco sulle acque del Lago

Nell’estate 1968 il presidente dell’Azienda Turismo di Lecco Giacomo De Santis si recò con Gianni Giudici (funzionario dell’azienda stessa, poi direttore subentrando ad Emilio Longhi) a Bregenz, in Austria, sul lago di Costanza, per osservare un palco “lacuale” fissato su palafitte, dove si svolgevano spettacoli che animavano l’estate locale con musica, lirica e teatro. L’idea venne subito imitata: De Santis decise di allestire anche a Lecco un maxi palco galleggiante, fissato con cavi alla riva e con ancore sul fondo, nel tratto di lungolago vicino al monumento ai Caduti dove, nella corrente estate, si trova la ruota panoramica. I lavori vennero affidati ad una ditta specializzata di Venezia, che allestiva strutture nautiche per la grande festa del Redentore e per la regata storica della gondole.


Il Lago dei Cigni sul palcoscenico galleggiante di "Feste sul Lago"

Sul lago di Lecco venne, così, costruito un palco imponente, di circa 300 metri quadri, articolato in tre piani: l’inferiore per l’orchestra, il mezzano per cantanti ed attori, l’ultimo per la scenografia. Sotto la parte alta vennero ricavati appositi spazi per camerini, servizi, depositi di materiali. Il palco era collegato alla terraferma, presso il monumento ai Caduti, con una passerella. Sulla riva antistante dei giardinetti vennero allestite tribune per duemila spettatori. “Feste sul lago” ebbe un ampio programma per tutta l’estate 1969/1970. Agli spettacoli di lirica, danza e teatro sul palco galleggiante si alternavano altre serate in spazi diversi come il cortile del settecentesco palazzo Belgioioso, in quartiere Castello. L’iniziativa ebbe successo, ma non mancarono pareri contrari ed inevitabili polemiche. Si scrisse di “baraccone sul lago”, di sottrazione al pubblico passeggio, nel tratto più frequentato, di eccessive spese per rappresentazioni, subordinate alle condizioni meteo. Lecco, comunque, ebbe un sussulto di richiamo popolare anche sui mass media, con l’Azienda Turismo che non mancò di promuovere iniziative di livello anche nazionale. Si possono ricordare le “Noci d’oro”, il “Cuoco d’oro”, il “Festival del jazz”, i gemellaggi artistici e culturali con la Cecoslovacchia, i concerti del Circolo Musicale e della sezione locale di Gioventù Musicale (che risulterà tra le più attive d’Italia), con l’impegno di Alberto Consonni, Marino Sottocornola, Gianna Colombo, Wanda Panzeri, Carlo Secchi ed altri giovani. Sono stagioni estive ormai lontane, ma per qualcuno sarebbe auspicabile un “ritorno di fiamma”.
A.B.
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