Lecco perduta/106: gomme a terra in Municipio

E’ stata una vicenda veramente singolare, che è iniziata come scherzo goliardico alla soglia delle vacanze estive degli anni ‘75/’80 e che degenerò perché il gioco è bello quando è corto. Certo, non era confortante trovare una gomma a terra alla vettura parcheggiata nel cortile centrale del Municipio di piazza Diaz, dopo una lunga seduta consiliare. Il ripetersi del fatto generò preoccupazioni e provocò allarme, mentre il Comando dei Vigili assicurava adeguati controlli, affidati a personale in divisa, ma soprattutto in borghese, con discreta presenza, sicuramente preventiva ed efficace. I sospetti erano nell’aria e si tagliavano a fette nel defilarsi di colleghi durante l’intervento oratorio di qualche consigliere, all’uscita frettolosa durante le votazioni a scrutinio segreto nell’urna.



Il cortile principale del municipio di piazza Diaz (anno 1979)

C’era, infatti, il convincimento che il Diabolik delle gomme operasse come un lampo nei ritagli di tempo super occupati dei lavori consiliari. Mentre l’operazione “vedette” stringeva, si diceva, il cerchio intorno al responsabile o ai responsabili, toccò proprio ad un consigliere sorprendere un collega mentre colpiva nelle tenebre della sera, inginocchiato presso il pneumatico da sgonfiare. Il nuovo Ispettore Derrick, antesignano di quello reso famoso dalla serie televisiva, aveva lasciato l’aula in cerca di refrigerio durante una serata di caldo estivo elevato. Si era incamminato per corridoi deserti al primo piano, era sceso dalla scala laterale verso il cortile e, mentre si affacciava sul portico, cercando la prima benefica brezza della sera, aveva sentito un fischio, un sibilo serpeggiare fra le antiche colonne dell’ottocentesco palazzo. Non senza sgomento, considerando che un circo soggiornava in città, con l’immancabile serraglio, il consigliere rese il passo cauto e felpato, cercando di raggiungere il punto del sibilo sommerso fra due auto parcheggiate molto strette. Quando sospettava di intravedere, fra lamiere riflesse di auto, un boa indiano o qualche altro serpente asiatico, notò, invece, con incredibile sorpresa, la sagoma di un consigliere comunale a lui ben noto, anche per appartenenza allo stesso gruppo politico, tutto preso in operazioni che non rientravano sicuramente fra le competenze di appartenenza al civico consesso. La notizia rimbalzò nell’aula consiliare veramente come fulmine a ciel sereno, in una serata estiva che non minacciava proprio temporale. Era l’ultimo anello di ritorsione di una catena “civica” di gomme a terra. Insomma, chi la fa la aspetti… con la sola variante che qualcuno l’aveva fatta franca, l’ultimo no…
A.B.
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