Lecco perduta/93: c’era la Vestes, firmò la moda in città
Il negozio in via Cavour
La fase terminale della Vestes venne gestita da Michele Montanelli, lecchese del Piscen di Pescarenico in via Ghislanzoni, poi residente a Pescate dopo il matrimonio. Michele era stato assunto alla Vestes nel 1957, quando il negozio era ancora nella parte inferiore di via Cavour, vicina a piazza Garibaldi, di fronte all’allora Bar Mauri, divenuto poi Bar Cristal.
La storia della Vestes si era intrecciata con le vicende della “Contrada Larga”. Il negozio aveva aperto i battenti nel 1937, in anni anteguerra, in tempi più di divise che di abbigliamento. Si chiamò all’inizio “Bottega del vestiario”; poi divenne Vestes ed era un negozio della catena di proprietà Rem, le confezioni Rossi e Meregalli di Carate Brianza. La Rem Vestes aveva otto negozi in altrettante città di Lombardia. Nel 1960 la Vestes occupò i locali della libreria Grassi, salendo lungo via Cavour ed anni dopo si allargava nello storico panificio di Domenico Canziani all’angolo con via Cairoli. Domenico Canziani è stato un personaggio della Lecco di metà Novecento, grande sostenitore del Corpo musicale Alessandro Manzoni, nonché impegnato in tante iniziative dell’Unione Commercianti, allora con sede in via Cairoli, presieduta da Antonio Maggi, con il direttore Giordano Cerveglieri.
L’ultima settimana di apertura della Vestes venne contrassegnata da grandi saldi. I lecchesi guardarono per l’ultima volta le vetrine illuminate, i manichini vestiti di nuovo, dove si erano anche scelti i modelli per feste ed anniversari, per cerimonie e ricorrenze con un tocco di mondanità quasi di “dolce vita”.
Al momento della chiusura collaboravano con il gerente Michele Montanelli Anna Maria Mazzoleni, Mauro Lanfranchi, Bruna Scola. Primo gestore della Vestes era stato Giannino Farina, nativo di Carate Brianza, rimasto sulla breccia sino al 1980.
A.B.