Lecco perduta/79: nel 1967 le Noci d’Oro a Luciano Pavarotti
L’entusiasmante serata all’Arena di Verona in memoria di Luciano Pavarotti, nel decennale della sua scomparsa, trasmessa in diretta da RAI 1, ha portato a ricordare che nel giugno 1967 il “tenorissimo” ricevette proprio a Lecco uno dei primi riconoscimenti alla sua eccezionale carriera. Le Noci d’Oro per le giovani leve dello spettacolo cinematografico, di prosa, televisivo e lirico, organizzate, per la prima volta, dieci anni prima, a Duno Valcuvia, piccolo Comune della provincia di Varese, si erano trasferite a Lecco per iniziativa del giornalista Eugenio Tacchini, in collaborazione con l’Azienda Turismo presieduta da Giacomo De Santis, ed il Centro di Cultura con Alberto Consonni.
La serata di premiazione, che ebbe ampia eco, si svolse al Cinema Teatro Nuovo, presentata da Lello Bersani, volto cinematografico della RAI TV. Luciano Pavarotti venne premiato per la lirica con la soprano Orianna Santunione. La consegna della Noce d’Oro venne effettuata dalla madrina Mafalda Favaro. Erano presenti in sala, con le stelle dello spettacolo, le autorità cittadine, con gli inviati dei maggiori quotidiani nazionale, oltre alla RAI TV la TV della Svizzera Italiana e due cine giornali. Fra i presenti anche Nanni Svampa, recentemente scomparso, allora esponente di spicco del gruppo “I Gufi” che aveva già tenuto dei concerti anche nel lecchese. Il critico musicale Alfredo Mandelli, milanese, presidente del comitato per la salvaguardia del Teatro della Società, attivo dall’autunno 1960, ha scritto su un settimanale locale in merito alla premiazione di Luciano Pavarotti “Pavarotti, tenore lirico, ha al suo attivo, tanto per esemplificare, un Rigoletto alla Scala e, pure alla Scala, il Requiem di Giuseppe Verdi, diretto da Karajan; si è dunque notato in lui una rapida ascesa non solamente vocale, ma anche musicale. Crediamo di non sbagliare vedendo in Pavarotti un cantante che affina e potenzia i propri mezzi, cercando non di cantare più forte, ma di cantare meglio e di fare della musica”.
Il presidente dell’Ente per il Turismo di Como Emilio Nones, nell’indirizzo di saluto ai presenti, ricordò che le Noci d’Oro, sin dalla loro prima edizione del 1956, premiando Monica Vitti e Sandro Ninchi, avevano avviato un elenco di significativi riconoscimenti con il felice incontro tra spettacolo e turismo.
Il “trasferimento” delle Noci d’Oro da Duno a Lecco era stato ufficialmente presentato con apposita conferenza stampa presso il caratteristico ristorante milanese “Al Boeuc”, organizzata dall’Azienda Turismo di Lecco e dal Centro di Cultura. Era presente il sindaco di Duno, ing. Alfredo Sonzini, sostenitore del premio, e l’ideatore dello stesso, il giornalista Eugenio Tacchini. L’edizione lecchese delle Noci d’Oro venne illustrata dal consigliere del Centro di Cultura, avv. Eligio Cesana, affiancato dal presidente Alberto Consonni. Per l’Azienda Turismo intervenne il vice presidente Umberto Bianchi, titolare del don Abbondio, sulle rive dell’Adda, a Pescarenico.
Luciano Pavarotti
La serata di premiazione, che ebbe ampia eco, si svolse al Cinema Teatro Nuovo, presentata da Lello Bersani, volto cinematografico della RAI TV. Luciano Pavarotti venne premiato per la lirica con la soprano Orianna Santunione. La consegna della Noce d’Oro venne effettuata dalla madrina Mafalda Favaro. Erano presenti in sala, con le stelle dello spettacolo, le autorità cittadine, con gli inviati dei maggiori quotidiani nazionale, oltre alla RAI TV la TV della Svizzera Italiana e due cine giornali. Fra i presenti anche Nanni Svampa, recentemente scomparso, allora esponente di spicco del gruppo “I Gufi” che aveva già tenuto dei concerti anche nel lecchese. Il critico musicale Alfredo Mandelli, milanese, presidente del comitato per la salvaguardia del Teatro della Società, attivo dall’autunno 1960, ha scritto su un settimanale locale in merito alla premiazione di Luciano Pavarotti “Pavarotti, tenore lirico, ha al suo attivo, tanto per esemplificare, un Rigoletto alla Scala e, pure alla Scala, il Requiem di Giuseppe Verdi, diretto da Karajan; si è dunque notato in lui una rapida ascesa non solamente vocale, ma anche musicale. Crediamo di non sbagliare vedendo in Pavarotti un cantante che affina e potenzia i propri mezzi, cercando non di cantare più forte, ma di cantare meglio e di fare della musica”.
Il presidente dell’Ente per il Turismo di Como Emilio Nones, nell’indirizzo di saluto ai presenti, ricordò che le Noci d’Oro, sin dalla loro prima edizione del 1956, premiando Monica Vitti e Sandro Ninchi, avevano avviato un elenco di significativi riconoscimenti con il felice incontro tra spettacolo e turismo.
Il “trasferimento” delle Noci d’Oro da Duno a Lecco era stato ufficialmente presentato con apposita conferenza stampa presso il caratteristico ristorante milanese “Al Boeuc”, organizzata dall’Azienda Turismo di Lecco e dal Centro di Cultura. Era presente il sindaco di Duno, ing. Alfredo Sonzini, sostenitore del premio, e l’ideatore dello stesso, il giornalista Eugenio Tacchini. L’edizione lecchese delle Noci d’Oro venne illustrata dal consigliere del Centro di Cultura, avv. Eligio Cesana, affiancato dal presidente Alberto Consonni. Per l’Azienda Turismo intervenne il vice presidente Umberto Bianchi, titolare del don Abbondio, sulle rive dell’Adda, a Pescarenico.
A.B.