Lecco perduta/69: la gloriosa lunga storia del Circolo Casella

E’ stato un autunno triste, quello dell’ottobre 2000, per il Circolo Italo Casella, frequentato ritrovo di via Torri Tarelli, a due passi dal lago, nella vecchia contrada lecchese detta Maddalena. Lo stabile era al centro di una ristrutturazione edilizia, ormai vuoto in tutti gli appartamenti, salvo i locali del Casella, dove, comunque, incombeva lo sfratto esecutivo.
    La stampa locale, il 16 ottobre 2000, scriveva che “il Casella ha chiuso i battenti: c’è anche la speranza di un ritorno in via Torri Tarelli”. Per Lecco centro la chiusura del Casella è una grave perdita, cinque anni dopo analoga sorte del Convegno Toniolo di via Mascari, vicino alla Basilica”.
    Il Casella era stato, particolarmente negli ultimi anni, un punto di aggregazione per tanti anziani e pensionati. “Il problema – sottolineava sempre la stampa locale – va oltre il riferimento di un noto circolo che ha fatto storia e cronaca nella città, ma investe il sempre più il numeroso pianeta anziani”. Nel programma di animazione del tempo libero si presentava, quindi, il problema di poter disporre di altri locali e ritrovi, abitualmente frequentati come il Casella.
    Il forte gruppo GAB (boccette) del Casella rese noto di aver trasferito l’attività presso il Circolo ACLI Campaniletto di via Previati, in quartiere Pescarenico. Anche il GAB, comunque, sperava di poter tornare al Casella. Gli anni migliori erano stati quelli di metà Novecento, quando il Circolo era frequentatissimo, con una fiorente bocciofila, un calendario annuale di manifestazioni, che andavano dalle serate canore e danzanti alla Befana per i piccoli figli dei soci, con la regia di Nello Riva e Titi Colombelli. C’era stata anche la sede di un Lecco Club, tante volte al seguito dei blucelesti nelle partite in trasferta degli anni d’oro con la serie A e la B. Veniva ricordato  che negli ultimi decenni alla presidenza del Casella si erano alternate personalità della vita cittadina come Francesco Bonfanti, Nello Riva, Gino Cicardi, Spartaco Mauri, Emilio Castagna, Emilio Gilardoni.
    Nell’anteguerra 1940 il Casella era il Dopolavoro Fratellanza Nazionale, che inaugurava nel 1930 la lapide ai cinque fratelli garibaldini Torri Tarelli, con epigrafe di Giovanni Bertacchi, il poeta delle Alpi, nativo di Chiavenna. La lapide si trova tuttora sul muro della case natale dei garibaldini. Il Circolo venne dedicato, dopo la Liberazione 1945, ad Italo Casella, uno dei partigiani caduti nella battaglia di Pescarenico. L’augurio di quell’autunno 2000 era stato quello che il Casella, dopo la parentesi delle operazioni immobiliari, potesse tornare in via Torri Tarelli e riprendere il suo ruolo di ritrovo familiare e dinamico, dove la brezza del vicino lago si mescola con i ricordi della vecchia Lecco e della sua gente laboriosa. Non è stato, purtroppo, così.
A.B.
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