Lecco perduta/66: la fabbrica del ghiaccio di Geremia, una dolce vita d'altri tempi
Il grattacielo di via Appiani, costruito nel 1958/1959
dove c’era la fabbrica del ghiaccio del Geremia
dove c’era la fabbrica del ghiaccio del Geremia
Ma il vero antidoto contro il grande caldo e la grande sete, ormai sessant'anni or sono, era il ghiaccio del Geremia, che si vendeva sull'angolo tra corso Martiri e via Appiani, dove è sorto tra il 1958 ed il 1959 il grattacielo costruito dall'Impresa Colombo. C'era la fabbrica del ghiaccio nell'edificio basso allineato su via Appiani. Veniva realizzato artificialmente, con condotte interne di acqua fredda, portata a temperature sotto zero. C'era un bancone di vendita dove facevano la coda casalinghe, ragazzi, titolari di negozi e di ristoranti cittadini. Venivano venduti prismi e cubi di ghiaccio, arrotolati in tovaglie, lenzuola, asciugamani e portati via con passo frettoloso e con carico gocciolante. C'erano anche i carichi di carretti, di autofurgoni, quando la necessità era superiore a quella familiare. Le ultime estati del ghiaccio del Geremia sono state quelle rese famose con le notti romane del film del regista Federico Fellini, "La dolce vita", un mito nato nella calda estate, appassionando l'Italia del boom economico, del consumismo e del benessere, segnando una svolta di costume. Sono immagini e ricordi di altri tempi, quando la foto della stagione estiva era stata anche quella del duce a torso nudo, mentre lavorava alla trebbiatrice con il cappellaccio di paglia per difendersi dal sole rovente. Era la battaglia del grano; dal Geremia a Lecco, in via Appiani, c'è stata quella del ghiaccio contro le temperature alte dei giorni più caldi.
C'era una "dolce vita" del ghiaccio, senza le stelle della celluloide ed i paparazzi del flash.
A.B.