Lecco perduta/65: il camino del Piazz tra busecca, bolliti, buon vino, bocce e racconti
“Il vecchio cancello di via Mascari, dal quale si entrava al Piazz”
Il vecchio Piazz era noto per il caldo del suo camino nelle giornate invernali, per i pomeriggi domenicali e per le serate estive con i due giochi delle bocce coperti dalla vite americana.
L'ultimo titolare del Piazz è stato Marcello Vassena, classe 1901, detto "Palmir", dal nome del padre che aveva avuto trattoria ai "Gai", dove oggi si trova piazza degli Affari. Quando i Gai si modificarono cancellando i vecchi fabbricati con stallazzi, Marcello Vassena prese la Trattoria Piazz (erano gli anni 1940-41).
Ritrovo della vecchia Lecco, "calata" dentro il nucleo storico, la trattoria Piazz era uno dei locali frequentati dagli amici di Mario Cermenati, dopo il famoso "Borsino" di via Roma. Si tenevano riunioni, incontri di aggiornamento, cene per le vittorie elettorali; il tutto accompagnato da appetitosa cucina e dal vino generoso di una cantina che mostrava tracce di antichi cunicoli del borgo fortificato di Lecco, i solidi blocchi che reggevano la fortezza voluta dai Visconti.
Con Marcello Vassena e con la consorte Olga, il Piazz ha vissuto gli ultimi anni della sua lunga storia; ha visto intorno al fuoco del camino gli ambulanti del mercato, gli ultimi barcaioli professionisti, i superstiti scaricatori dei comballi del porto. Venivano a cercare il calore del fuoco, da un lavoro pesante e faticoso; volevano un buon bicchiere ristoratore e trovavano una cucina robusta ed ottima: la busecca, il minestrone in tazza, i bolliti misti, le salsicce. Per le comitive della sera erano note le lepri in salmì. Il freddo del lago, il vento che soffiava forte e gelido sul sagrato della Basilica ed infilava il budello di via Mascari, sparivano d'incanto appena si entrava dal Piazz; miracoli di un camino che ha sentito tante storie, che ha visto personaggi tipici e singolari. Si parlava di navigazione, di pesca, di cunicoli viscontei e spagnoli che c'erano sotto il pavimento, ma si discuteva, pure, di calcio, quello ancora della Canottieri, con le maglie a fasce blucelesti larghe, sul vecchio campo della Primavera, sulla sponda Caldone, ai lati dell'attuale viale della Costituzione.
C'era un fascino, insomma, di tempi trascorsi.
A.B.