Lecco perduta/60: c’era il ristorante I pizzoccheri, cucina valtellinese
L'attuale insegna
Nel concorso under 30 per giovani cuochi (organizzato dall’Unione Commercianti con il presidente Giuseppe Crippa), Nicoletta Compagnoni portò in tavola la specialità che aveva dato il nome al locale: i pizzoccheri valtellinesi. Il menu continuò poi nella scia della buona tavola della provincia di Sondrio: bresaola della Valtellina al carpaccio.
Era l’autunno 1961 quando Franca ed Ermanno Compagnoni, giovani coniugi, scendevano da Bormio a Lecco per entrare nel ristorante Colonne fra via Trieste e via Aspromonte. Divennero conosciuti con la cucina di Valtellina ed il locale mutò denominazione: “I pizzoccheri”. La famiglia di Franca ed Ermanno è cresciuta negli anni con le figlie Tiziana, Nicoletta, Loredana.
L’atmosfera valtellinese si respirava nel ristorante anche per il “museo” dei cimeli della valle di Bormio, della storica contea stretta fra alte vette alpine. C’erano il legno e la lama per tagliare la granola (pane), il carrello per filare lana, le pentole di rame, il ferro da stiro con carbonella. Lo “Sforzato”, vino nero dei vigneti di Chiuro, accompagnava solitamente il menu dei Pizzoccheri. Il locale alzava un’insegna a bandiera realizzata da Franco Alquati: era un’insegna da vecchia locanda, come sarebbe stato oltre un secolo fa sulla strada per lo Stelvio da Lecco a Bormio.
Ora c’è il bar della Vittoria, che prende il nome dal vicino santuario di Via Azzone Visconti; sarebbe interessante ritrovare e ricollocare l’antica insegna a bandiera, memoria di un movimento stradale di diligenze e carrozze, su ardito tracciato affidato alla manutenzione degli “zappatori” militari austriaci (genieri), come il plotone accampato presso l’antica località Gezzima (ora ristorante Bodega), al vecchio Pradello.
A.B.