Lecco perduta/53: quando c’era Pippo Baudo

Pippo Baudo a Lecco, tra Gustavo Gnecchi e Nello Riva
E’ stato anche Pippo Baudo sulla “passerella” della rivista, del varietà lecchese, negli anni migliori tra il 1950-1960 ed anche oltre, quando la popolarità veniva realizzata, piano, piano e faticosamente da un capillare lavoro che passava da tanti piccoli locali e non dalle telecamere della televisione. L’intramontabile Pippo Baudo è tornato recentemente alla ribalta con Domenica In, su RAI 1.
    Lecco a metà Novecento era una “piccola capitale” dello spettacolo leggero, con artisti vari, cantanti, comici, complessi musicali. Potevano ricordare il popolare presentatore della RAI TV Pippo Baudo due colonne di quel periodo d’oro dello spettacolo leggero locale: i compianti Gustavo Gnecchi e Nello Riva. Quest’ultimo è stato organizzatore di rassegne per artisti in erba, dal “Grillo canterino” ai “Paesi manzoniani” con le musiche di Mazzoleni, Togni e Sacchi. Sempre a Nello Riva si devono le edizioni del “Grillo d’oro” dove venne presentata la canzone “Lecco, paese manzoniano”. Era dovuta alla musica del notissimo Giovanni D’Anzi (autore di “O, mia bela Madunina”) ed alle parole di Riccardo Pontiggia di Caslino d’Erba.
    Gustavo Gnecchi, lecchese di Rancio, classe 1927, è stato il presentatore di una serie innumerevole di serate, rassegne e varietà; ha guidato la rappresentativa lombarda al “Campanile d’oro” della RAI TV nel 1955. Ha presentato il popolare “Punto e …. da capo”, varietà con Gino Castagna, Gianfranco Sacchi, Felice Mazzoleni, Walter Orsatti, il complesso Blue moon, diretto da Peppino Mazzoleni. Spettacoli estivi vennero organizzati al Circolo Casella, dove partecipò il giovanissimo Nino Castelnuovo, divenuto poi il Renzo TV dei Promessi Sposi di Sandro Bolchi. Serate del dopolavoro venivano realizzate a Mandello Lario, grazie allo sponsor Moto Guzzi; autore dei testi era Enzo Venini di Varenna, la regia era di Giordano Carissimi, le orchestre di Todeschini, Mazzoleni, Aliverti.Partecipavano Adila Sacchi, il Duo Martino Filippo. Luciano Zanetti, Jole Cogliati, Gianni Massazza, Nino Bozzola, Gino Castagna, ed altri.
    Quanti anni sono passati – commenta Peppino Mazzoleni – C’era entusiasmo e partecipazione. E’ stata la televisione a far perdere il richiamo alle nostre riviste. Si accendevano sempre più le novità dello “scatolone” video casalingo e calavano le luci della ribalta sui nostri varietà, che sono stati sicuramente un fenomeno del primo dopoguerra 1950, sino agli anni del boom economico, intorno al 1960.
A.B.
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